De’Aaron Fox torna a Sacramento: “Avrei voluto finire la carriera ai Kings”
Fox fatica nella gara da ex contro i Kings: finisce con 16 punti e 6/17 dal campo. Poi commenta il tributo della franchigia con cui ha trascorso le ultime 8 stagioni
Gara da dimenticare per De’Aaron Fox. Il prodotto di Kentucky torna a Sacramento per la prima volta da avversario, ma oltre la netta sconfitta per 109-127 degli Spurs, finisce con 16 punti e 6/17 dal campo.
L’emozione della prima gara da ex dopo 8 stagioni in California e la fatica al trovare ritmo, che si rispecchia anche nello 0/6 da tre punti: meglio lasciarsi alle spalle una gara complicata.
Quello che invece Fox ricorderà del match contro i Kings, è il tributo che la franchigia gli dedica durante la gara con un video che ripercorre la sua carriera a Sacramento.
Volevo davvero giocare per un’unica squadra per tutta la mia carriera. Lo volevo davvero… A Sacramento, tutti avevano il sangue viola. Era sempre bello andare al supermercato o uscire a cena, perché tutti erano estremamente gentili. E quando abbiamo iniziato a vincere, allora era ‘light the beam’ ovunque. Lo sentivi davvero in tutta la città
De’Aaron Fox
Un decennio che però è finito in maniera brusca: secondo i rumors, De’Aaron Fox avrebbe influenzato la decisione della dirigenza di licenziare l’ex coach Mike Brown.
Ho pensato: ‘Ehi, sono qui da quasi otto anni. Se Mike viene licenziato, sarei al mio quinto allenatore’,” ha detto Fox a Wright. “E ho detto loro: ‘Non giocherò per un altro allenatore. Giocherò per un’altra squadra
De’Aaron Fox
Dopo aver affidato la panchina a Doug Christie, i Kings hanno scelto di scambiare Fox con gli Spurs e di cambiare strada dopo che lo stesso De’Aaron aveva declinato l’offerta di rinnovo contrattuale da tre anni a 165 milioni.
Quando cambi, prima o poi finisci per giocare contro la tua ex squadra. Penso che sia stato bello. Non direi di essermi emozionato, ma il tributo è stato fantastico. Sono stato qui così a lungo, quasi un decennio, quindi lo apprezzo davvero
De’Aaron Fox
La brusca conclusione della carriera a Sacramento però non ha intaccato l’attaccamento alla città e al pubblico. Forse l’emozione della gara l’ha tradito, non riuscendo a giocare all’altezza delle aspettative. Per i Kings sono stati decisivi i 36 punti di Zach LaVine, i 19 punti di Keegan Murray con 9 rimbalzi e la doppia doppia da 15+12 di Jonas Valanciunas.