Caso Clippers, l’ex CEO di Aspiration: “Nessun contratto fittizio”

L’ex CEO di Aspiration, Andrei Cherny, respinge le accuse: il contratto con Kawhi Leonard non era un accordo fantasma ma prevedeva obblighi concreti

Kawhi Leonard, Los Angeles Clippers, durante la Regular Season 2024/25

Nuovo capitolo nel caso che intreccia affari, sponsorizzazioni e la gestione salariale dei Los Angeles Clippers. Andrei Cherny, ex amministratore delegato di Aspiration, ha smentito con decisione le accuse secondo cui Kawhi Leonard avrebbe firmato un contratto “fittizio” con l’azienda.

Cherny, che ha lasciato la società nel 2022, ha dichiarato sul NY Times/Athletic che l’accordo con la stella dei Clippers prevedeva obblighi concreti e verificabili:

Il contratto conteneva tre pagine di impegni specifici che Leonard doveva rispettare. Inoltre era chiaramente stabilito che, in caso contrario, Aspiration avrebbe potuto rescinderlo

Andrei Cherny – ex CEO Aspiration

Le accuse e i legami finanziari

La vicenda era emersa dopo un’inchiesta del podcast Pablo Torre Finds Out, che aveva rivelato un accordo quadriennale da 28 milioni di dollari tra Aspiration e Leonard, firmato nel 2022.

Il sospetto era che tale contratto fosse stato usato come stratagemma per aggirare il salary cap NBA, dato che il proprietario dei Clippers, Steve Ballmer (che sostiene di esser stato frodato), aveva investito 50 milioni di dollari nella società già nel 2021. Pochi giorni dopo, la franchigia annunciò anche una partnership da 300 milioni con la stessa Aspiration.

Ulteriori dettagli hanno rafforzato i sospetti: un socio di minoranza dei Clippers, Dennis J. Wong, investì 1.99 milioni in Aspiration nel 2022, appena nove giorni prima che la compagnia saldasse a Leonard un pagamento arretrato di 1.75 milioni. Inoltre, The Athletic ha riportato che Ballmer versò altri 10 milioni nel 2023 insieme ad altri finanziatori già presenti.

Le tensioni interne a Aspiration

Non tutti, all’interno della società, avevano condiviso la scelta di legarsi a Leonard. Tre ex dirigenti di Aspiration, che allora riportavano direttamente a Cherny, hanno diffuso una nota in cui sottolineano di non aver approvato quell’accordo:

Era un’operazione molto costosa e poco in linea con la strategia e il marchio dell’azienda

Ex dirigenti di Aspiration

Secondo quanto riferito, alcune iniziative di marketing collegate all’intesa con Leonard furono avviate ma in seguito abbandonate, segno che lo stesso progetto non aveva mai ottenuto un vero supporto interno.

L’indagine NBA

La NBA sta investigando per capire se Ballmer o i Clippers abbiano violato le regole della lega. La franchigia ha respinto ogni accusa e Ballmer ha negato di aver avuto un ruolo nell’accordo di sponsorizzazione.

Cherny, dal canto suo, ha ribadito di aver firmato il contratto con Leonard nel 2022, poco prima delle sue dimissioni, e di non aver mai partecipato a conversazioni legate al salary cap:

Prima che lasciassi l’azienda, c’erano già discussioni interne su iniziative che avremmo dovuto realizzare con Leonard nella stagione 2022-23. Non posso dire cosa sia successo dopo

Andrei Cherny – ex CEO Aspiration

La vicenda si intreccia con la crisi della stessa Aspiration, che nel 2025 ha dichiarato bancarotta. Il co-fondatore Joe Sanberg, lo scorso mese, si è dichiarato colpevole di frode telematica per un ammontare superiore ai 248 milioni di dollari.

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