Los Angeles Clippers: l’ultima corsa dei veterani di Tyronn Lue
Età media altissima, tanto talento e una difesa da costruire: i Clippers di Tyronn Lue cercano il giusto equilibrio per restare competitivi a Ovest
Nonostante un’indagine in corso che potrebbe sanzionare i Clippers ed il loro owner Steve Ballmer – accusato di aver eluso il Salary Cap utilizzando una azienda da lui finanziata, per retribuirgli una cospicua cifra da sponsor – la squadra è scesa in campo in questa preseason e ha dato buoni segnali, anche in relazione alle modifiche estive.
Per chi si fosse dimenticato, via scambi e free agency :
- Lo scorer Bradley Beal, tagliato dai Suns e potenziale seconda/terza opzione offensiva dietro Leonard
- Il veterano Chris Paul per dar riposo a Harden in regia
- La power forward dinamica – ma con range – John Collins proveniente da Utah
- Il centro Brook Lopez che darà dimensioni alternative a quelle proposte dall’ottimo Zubac
Al netto di un test con i cinesi dei Guangzhou Loon Lions – tutt’altro che impegnativi, anche se schieravano due ex NBA come Victor Oladipo e Frank Kaminsky – alcuni temi centrali nell’impostazione di coach Lue,
sono emersi.
L’equilibrio difensivo dei Clippers
La squadra può essere difensivamente aggressiva, utilizzando specialisti come Dunn, un vecchio volpone con Batum e un protettore del ferro esperto come Lopez. Volendo, può aggiungere versatilità e atletismo con Jones Jr. e Collins. Sarà importante assettarsi in modo equilibrato, sfruttando questi valori, e in questo coach Lue dovrebbe essere in grado di aggiustarsi bene, anche a partita in corso. Perché è uno dei principali pregi che gli si riconoscono.
Tra esperienza e gestione del ritmo
Con una media di 33.2 anni, il roster dei Clippers risulta il più vecchio di sempre ad iniziare una stagione NBA. Con Harden o Paul a gestire l’attacco, Lue dovrà prediligere ritmi ribassati. Anche perché sia Zubac che Lopez garantiscono una protezione del ferro importante, a difesa schierata. Per far questo servirà vincere la battaglia a rimbalzo difensivo e limitare le palle perse in attacco. Dove Leonard e Beal possono isolarsi, in alternativa ai pick and roll di Harden e Paul.
Spacing e second unit
Avendo ali che possono colpire dalla distanza, due handler con range dal palleggio per cui non si passar sotto i blocchi a loro destinati, fondamentale attaccare con il campo spaziato in condizione statica. Anche per massimizzare gli isolamenti di Leonard. Beal è potenzialmente un ottimo spacer, ma soprattutto nei minuti della second unit, sarà fondamentale la pericolosità di Bogdanovic, soprattutto per rendere sostenibile la presenza di Dunn. Importantissimo in difesa ma battezzabile in attacco.
In attesa che l’indagine sull’accordo di sponsorizzazione faccia chiarezza, i Clippers sembrano comunque pronti a giocarsi le loro carte in una Western Conference più aperta del previsto. Il talento e l’esperienza non mancano, ma tutto ruoterà attorno alla capacità di coach Lue di gestire minutaggi, ritmo e coesione difensiva.
Se i veterani sapranno mantenersi sani e coinvolti, Los Angeles può davvero ambire a una stagione da protagonista, dentro e fuori dal clamore mediatico.