Shai rivive il passato ai Clippers: “Non hanno creduto in me”
Nella nuova stagione di Starting Five, Shai Gilgeous-Alexander ha condiviso le sue emozioni nel ritrovarsi di fronte alla sua ex squadra
Giovedì 16 ottobre è uscita la nuova stagione di Starting Five, la docuserie prodotta da Netflix che racconta le storie di cinque giocatori e delle loro rispettive stagioni NBA. Dopo il successo della prima edizione, il colosso dello streaming ha deciso di rinnovare il progetto, scegliendo questa volta cinque tra i protagonisti più importanti della lega.
Tra questi, è presente anche l’ultimo MVP del campionato, nonchè campione NBA, Shai Gilgeous-Alexander.
Il lungo cammino verso la conquista dell’anello viene raccontato attraverso gli occhi di un giocatore deciso a diventare il nuovo volto della lega, che in più di un’occasione lascia intravedere con chiarezza la propria mentalità e il modo in cui vive ogni aspetto del mondo NBA che lo circonda.
Proprio in riferimento a una delle prime partite della scorsa stagione, contro la sua ex squadra, i Los Angeles Clippers, la superstar – intervistata dopo l’incontro – non ha nascosto un certo rancore nei confronti di una franchigia che, a suo dire, non ha creduto abbastanza in lui.
Mentirei se dicessi che non vedo l’ora di svegliarmi ogni volta che giochiamo contro i Clippers. Non pensavo [che lo scambio] potesse succedere
Shai Gilgeous-Alexander
Era l’estate del 2019 quando la franchigia di Los Angeles cedette SGA, insieme a diverse scelte al Draft, per portare in California Paul George e affiancarlo a Kawhi Leonard.
Ricordo solo che pensavo tra me e me di aver dimostrato alla franchigia che era valsa la pena scegliermi [al Draft] e che ero abbastanza bravo da poter essere il loro playmaker titolare. Alla fine, quando tutto si è concluso, volevo essere certo che Oklahoma City avesse la sensazione di aver vinto quello scambio
Shai Gilgeous-Alexander
Quella scelta, per quanto potesse sembrare vantaggiosa all’epoca, si è rivelata disastrosa: il canadese non solo ha conquistato il premio di MVP, ma ha anche guidato i Thunder al primo anello della loro storia, mentre la franchigia californiana è rimasta per anni frenata dagli infortuni.
Considerando solo lo scambio di giocatori, i Thunder ne escono nettamente vincitori. Ma se si includono anche le scelte al Draft ottenute insieme a SGA – poi utilizzate per selezionare talenti che lo hanno affiancato nella corsa al titolo, come Jalen Williams – la franchigia dell’Oklahoma potrebbe aver portato a termine uno degli scambi più rilevanti nella storia della NBA.
Di fatto, è proprio da quello scambio che ha preso forma la possibilità per i Thunder di costruire la loro prima vera dinastia.