I Rockets padroni del pitturato: l’analisi di Durant
Kevin Durant elogia i lunghi dei Rockets per la costanza e i numeri da record a rimbalzo offensivo
Anche gli Utah Jazz sono caduti, 129-101, contro gli Houston Rockets. Come nella maggior parte delle 13 vittorie stagionali, Kevin Durant&Co hanno messo in mostra la potenza del proprio attacco, ma soprattutto la capacità di essere dominanti a rimbalzo offensivo.
Nel mese di novembre, la squadra di coach Ime Udoka si è consacrata alla storia registrando il 42% di rimbalzi offensivi catturati: la migliore media della storia della lega per distacco.
I nostri lunghi devono fare tagliafuori, non possiamo permetterci di essere pigri in questo aspetto del gioco. Dipende da noi e dalla volontà di andare a prenderci ogni pallone. Per i nostri lunghi è come essere in trincea
Kevin Durant
Contro Utah, Houston ne ha contati 15 (appena sotto la media stagionale di 16.7, 1° in NBA) d è arrivata al successo grazie ai 27 punti di Alperen Sengun, i 25 di Kevin Durant insieme ai 15 di Jabari Smith e la doppia doppia da 13 punti e 12 rimbalzi di un intramontabile Steven Adams.
Quando sei un lungo, sei sempre sul campo, a lottare nelle trincee. È quasi come fare il defensive tackle o l’offensive lineman
Kevin Durat su Steven Adams
KD evidenzia dopo la vittoria tutto il lavoro dei Rockets senza dare nulla per scontato e potendo contare su una squadra a cui non mancano talento (come quello di Reed Sheppard, che sta sorprendendo), centimetri e agilità: a partire da Amen Thompson, ala di 202 centimetri adatta a point-guard, ai 211 di Adams che sembra godere di una seconda vita in questa stagione.
Houston ha trovato il modo di far funzionare il suo sistema di gioco dimostrandosi una squadra da record.