Jordan Ott e la rivoluzione Suns

La stagione dei Phoenix Suns prende il volo: vittorie importanti, giovani talenti emergenti e la mano di Jordan Ott portano la squadra tra le sorprese della NBA 2025-26

Phoenix Suns NBA

A prescindere da un avvio positivo, oltre ogni più rosea aspettativa, la convincente vittoria di Los Angeles ha proiettato i Phoenix Suns al centro dell’attenzione.

Come può una squadra che si è privata di due giocatori elitari come Kevin Durant e Bradley Beal funzionare meglio rispetto alla scorsa stagione? Gli scettici lo avevano ipotizzato, ma osservando i nomi a roster era difficile prevedere simili risultati.

L’evoluzione dei Suns

Con lo straordinario successo alla Crypto.com Arena, i Suns hanno vinto 12 delle ultime 17 partite. La vittoria contro i Lakers è arrivata nonostante l’infortunio di Devin Booker, costretto ad abbandonare il campo dopo 10 minuti.

Nel secondo e terzo quarto i Suns hanno dominato con un parziale di 65-46, chiudendo 125-108. Collin Gillespie ha segnato 8 triple per 28 punti, mentre Dillon Brooks ha realizzato 33 punti tirando 26 volte.

Il mantenimento della striscia positiva dipenderà dall’assenza di Booker, ma la squadra dimostra che l’unità e la leadership condivisa stanno facendo la differenza.

Una strana coppia da MIP

Collin Gillespie, partito come undrafted a Denver, ha conquistato il suo spazio con costanza. Nelle ultime 10 partite ha registrato 18 punti, 5 assist e 8 rimbalzi di media, tirando il 50% dall’arco. Il suo rendimento lo candida al titolo di Most Improved Player, ma Dillon Brooks mostra miglioramenti ancora più evidenti.

Il canadese viaggia a 22 punti di media, con un impatto difensivo significativo, marcare i migliori avversari e mantenendo la stessa intensità della passata stagione. Facile odiarlo da avversario, ma prezioso all’interno del roster grazie al suo agonismo straripante.

La mano di Ott

Anche Grayson Allen beneficia delle scelte di coach Jordan Ott, segnando 18 punti di media con il 43,8% da tre punti. Allen ora partecipa attivamente ai pick and roll, aumentando la pressione difensiva sugli avversari e aprendo spazi per i compagni.

Specialisti come Royce O’Neale, Ryan Dunn e Jordan Goodwin garantiscono solidità difensiva, mentre Mark Williams protegge il ferro compensando l’assenza della prima scelta Khaman Maluach. Ott ha costruito così una squadra equilibrata, con gerarchie chiare e tanta grinta.

Una spina nel fianco a Ovest

I Suns si confermano outsider temibili, pronti a sfidare i Thunder nei quarti di finale della NBA Cup, nonostante l’assenza prolungata di Jalen Green. Dopo un avvio difficile, ora si attestano tra le prime 10 squadre per offensive rating e defensive rating, tirando con il 37% da tre punti e con ottimi rimbalzi difensivi.

Più importante dei numeri, i Suns mostrano unione e spirito di squadra: la fiducia nel proprio gioco è evidente. Potrebbe essere solo un periodo positivo, ma per ora in Arizona si sorride più di quanto accaduto negli ultimi anni.

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