LeBron a 40 anni è ancora decisivo: “Mi sono sentito di nuovo me stesso”
LeBron James cancella ogni dubbio con una prestazione da LBJ: 10 punti consecutivi nel quarto periodo e 29 totali per trascinare i Lakers al successo sui 76ers
Quando sembrava solo una serata di transizione, LeBron James ha deciso di riscrivere il copione. Dopo aver visto interrompersi la sua storica striscia di partite consecutive in doppia cifra, il leader dei Los Angeles Lakers ha acceso il turbo nel quarto periodo, realizzando 10 punti consecutivi e guidando la squadra alla vittoria per 112-108 contro i Philadelphia 76ers.
La risposta sul parquet è stata da campione vero: 29 punti (season high), 12/17 al tiro, 7 rimbalzi, 6 assist e un recupero decisivo sull’ultima azione offensiva dei Sixers.
A 40 anni il mio corpo ha bisogno di un po’ di tempo per ritrovare il ritmo. Stasera mi sono sentito di nuovo me stesso
LeBron James
Dalla serata no alla prestazione vintage: la rinascita di LeBron
Solo pochi giorni prima, a Toronto, James aveva vissuto una delle serate più difficili della sua carriera: 13 errori su 17 tiri e la fine di una striscia durata 1.297 partite in doppia cifra. Eppure, anche in quella notte aveva trovato il modo di essere decisivo, servendo l’assist allo scadere per il canestro vincente di Rui Hachimura.
Contro Philadelphia, però, è tornata in scena la versione più iconica di King James.
L’allenatore dei Lakers JJ Redick lo ha detto chiaramente:
Ogni tanto è importante ricordarsi di cosa sei capace
JJ Redicks
Anche Nick Nurse, coach dei 76ers, non ha potuto che sorridere:
L’ha fatto un paio di volte nella vita, no?
Nick Nurse
Atmosfera da viaggio nel tempo all’Xfinity Mobile Arena
La serata aveva il sapore della nostalgia: i Sixers indossavano le divise nere throwback rese celebri da Allen Iverson, le stesse della Philadelphia dei primi anni 2000, quando James entrò in NBA nel 2003.
Quelle sensazioni non invecchiano mai. L’arena, i fischi, gli applausi… quando finisce, non tornano più
LeBron James
E proprio lì, in un palazzetto che ha cambiato quattro sponsor ufficiali da quando LeBron è stato draftato, è arrivato il momento simbolo della gara: una fadeaway da 20 piedi a 27 secondi dalla fine, quarta conclusione a segno consecutiva, che ha mandato i Lakers a +5.
Subito timeout Philadelphia. Poi lo show.
James ha mescolato una celebrazione recente – la corona mimata sulla testa – con una storica, “the silencer”, battendosi il petto e spingendo le mani verso il parquet.
Le ho mescolate per la prima volta in vita mia
LeBron James
Anche Luka Doncic, appena rientrato dopo un volo transoceanico dalla Slovenia, dove aveva assistito alla nascita della sua seconda figlia, Olivia, non ha nascosto l’ammirazione:
È stato incredibile. Quello era il Bron vintage. Siamo felici che fosse lì a salvarci
Luka Doncic
C’è stato spazio anche per una prova silenziosa ma fondamentale di Deandre Ayton: 14 punti (7/7 al tiro) e 12 rimbalzi, oltre al lavoro difensivo che ha contribuito a limitare Joel Embiid a un disastroso 4/21 dal campo.
E Ayton ha riassunto tutto con una frase semplice:
Sembrava un film. E io ero dentro quel film.
Deandre Ayton
La vittoria ha portato i Lakers sul record 17-6, secondi a Ovest, e ha permesso a LeBron James di toccare quota 1.015 vittorie in regular season, superando la leggenda dei Celtics Robert Parish al secondo posto di sempre.