Kuzma e Portis provocano Jaylen Brown: “Non sei in live”

Kuzma provoca Brown nel primo quarto di Bucks-Celtics, poi Portis accende il trash-talking

Jaylen Brown attacca Kyle Kuzma in palleggio durante Bucks-Celtics

La serata di Bucks-Celtics non aveva bisogno di Giannis Antetokounmpo per accendersi. Ci hanno pensato Jaylen Brown, Kyle Kuzma e Bobby Portis a trasformare una partita già intensa in un piccolo capitolo di rivalità personale (lo era già quella tra Giannis e Jaylen). I Bucks hanno poi vinto 116-101, ma il punteggio è stato quasi un dettaglio rispetto alla quantità di tensione in campo.

Tutto è iniziato dopo pochi minuti. Jaylen Brown commette una violazione di invasione durante un tiro libero di Kuzma. Un errore banale, ma abbastanza per dare il via al trash-talk. Kuzma si avvicina e lo punzecchia ricordandogli di “non essere in live”, un riferimento alle dirette streaming per cui Brown è diventato molto noto fuori dal parquet.

Questo non è uno stream… 10 secondi, sono 10 secondi

Kyle Kumza

Un modo diretto e sicuramente un po’ provocatorio per dirgli di tenere la testa sul gioco.

La situazione non si spegne lì. Nel secondo quarto i due aumentano il livello di fisicità: contatti duri, gomitate, sguardi intensi. Non c’è cattiveria, ma nessuno dei due è disposto a fare un passo indietro.

Poi arriva il momento più acceso della serata. Terzo quarto, Bobby Portis segna un fadeaway molto difficile sopra Brown e, preso dall’adrenalina, gli urla in faccia per festeggiare. Brown reagisce con una spinta, ma è Portis a prendere il tecnico per aver iniziato il confronto. È un classico episodio da Portis, giocatore emotivo che vive le partite con grande intensità.

Nel frattempo, anche Kevin Porter Jr. si era trovato coinvolto in contatti duri con Brown, compresa una gomitata e un passaggio sopra di lui mentre era a terra. Un vero accumulo di scintille.

Alla fine, i numeri raccontano una partita sorprendente: Kuzma chiude con 31 punti segnando quasi tutto ciò che tira (13/17 dal campo), Portis ne mette 27 con 11/13 in uscita dalla panchina, diventando insieme a Kuzma la prima coppia di sempre a superare 25 punti ciascuno senza un assist e con oltre il 75% al tiro. Brown, nonostante tutto, risponde con 30 punti e una partita solida.

Senza le loro star principali, Bucks e Celtics hanno mostrato comunque intensità, competitività e un po’ di quel lato emotivo che rende la NBA uno spettacolo sempre vivo. E per una notte, la storia non l’hanno scritta solo i canestri, ma anche le parole e i gesti che li hanno accompagnati.

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