NBA Free Agency 2025: il mercato estivo è diventato noioso

La Free Agency NBA è diventata prevedibile e priva di colpi di scena. Con il nuovo CBA, il vero mercato ora è a febbraio

Luka Doncic Mavs Lakers

Fino a qualche anno fa, l’estate NBA era sinonimo di sorprese, firme clamorose e ribaltoni. Oggi, a pochi giorni dall’inizio ufficiale della Free Agency (seguila live qua), possiamo affermarlo con una certa sicurezza: il mercato estivo ha perso il suo fascino.

Non si tratta solo di una percezione: a parte le solite telenovele legate ai Restricted Free Agent, il grosso dei movimenti è già archiviato. E senza particolari colpi di scena.

Il nuovo CBA ha cambiato tutto

Con l’introduzione delle nuove regole del contratto collettivo, firmare estensioni contrattuali in anticipo è diventato conveniente sia per le franchigie che per i giocatori. In pratica, le stelle non diventano quasi più Free Agent. E quando lo fanno, è solo per restare nella squadra attuale, con la firma di un rinnovo che spesso è una formalità più che una vera decisione di mercato.

Questo ha ristretto non solo il pool dei giocatori disponibili, ma anche quello delle squadre in grado di operare con aggressività: gli spazi salariali sono limitati, le nuove soglie imposte dal CBA obbligano i front office a muoversi con cautela, e l’estate diventa un periodo di attesa e pianificazione.

Il vero mercato ora è a febbraio

Il risultato? Il cuore pulsante del mercato si è spostato: non è più luglio, ma febbraio. È alla trade deadline che la NBA vive i suoi momenti più esplosivi. Giocatori del calibro di Jimmy Butler, Luka Doncic, Anthony Davis, Kyrie Irving e altri titolari di spessore hanno cambiato maglia nel pieno della stagione.

Le trade deadline, un tempo dedicate ad aggiustamenti marginali, sono oggi vere e proprie sliding doors per le franchigie. L’estate serve solo a preparare il terreno: creare spazio salariale, accumulare asset, lavorare dietro le quinte. Tutto in funzione di quel momento cruciale invernale.

Una Free Agency in declino

Se la tendenza continuerà, potremmo essere di fronte a un cambiamento strutturale del calendario NBA. Un tempo era l’estate a dettare le nuove gerarchie della lega. Ora, invece, è febbraio a ridisegnare le ambizioni. E la Free Agency? Sempre più simile a un passaggio obbligato, ma senza sorprese.

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