Damian Lillard torna ai Blazers: 42 milioni per tre anni

Damian Lillard riparte da casa: dopo il taglio dei Bucks, il nove volte All-Star ha scelto Portland per riabilitarsi e ripartire, firmando un triennale da 42 milioni

Damian Lillard con i Milwaukee Bucks duranta la stagione 2023/24

Damian Lillard è di nuovo un giocatore dei Portland Trail Blazers. Dopo l’esperienza a Milwaukee interrotta dall’infortunio al tendine d’Achille, il nove volte All-Star ha firmato un contratto triennale da 42 milioni di dollari per fare ritorno nella franchigia che l’ha lanciato e reso leggenda.

Tagliato dai Bucks a inizio luglio per fare spazio salariale all’arrivo di Myles Turner, Lillard aveva ricevuto proposte al minimo salariale e alla mid-level exception da varie squadre contender. Ma a pesare nella sua scelta non è stato solo il progetto tecnico: la volontà di tornare a vivere a Portland, accanto alla sua famiglia, ha avuto un ruolo determinante.

Il contratto garantisce al giocatore circa 70 milioni di dollari nella stagione 2025-26, sommando quanto riceverà dai Bucks e dai Blazers. In totale, sono 141 milioni in due anni prima della possibilità di uscita.

Un ritorno cercato e voluto da entrambe le parti, che ora guardano con rinnovata fiducia al futuro.

La clausola che fa la differenza

Il nuovo accordo non è solo una questione economica. Lillard ha ottenuto una no-trade clause, rarità assoluta nella NBA moderna. Solo LeBron James può vantare una protezione simile. Il contratto include anche una player option per il 2027-28, lasciando a Lillard la libertà di decidere i suoi prossimi passi a fine accordo.

Riabilitazione in corso, ma il progetto riparte

Lillard ha subito la rottura del tendine d’Achille sinistro a fine aprile nei playoff contro Indiana e si sta ancora riprendendo. La stagione 2025-26 sarà dedicata alla riabilitazione, ma il suo ritorno rappresenta un chiaro segnale di rilancio per la franchigia, che vuole costruire intorno a lui e ai giovani acquisiti negli ultimi anni.

Il piano di Portland: ricostruzione con memoria

Il ritorno di Lillard si inserisce in una strategia più ampia dei Blazers. Dopo lo scambio che nel 2023 lo aveva portato a Milwaukee in cambio di Jrue Holiday, Toumani Camara e scelte future, la dirigenza ha costruito con intelligenza.

Holiday è stato poi ceduto ai Celtics per Robert Williams III, Malcolm Brogdon e altri asset, uno dei quali si è trasformato in Deni Avdija. Durante questa offseason, Holiday è stato riportato a Portland, aggiungendo ulteriore esperienza.

Il risultato? Una base composta da Lillard, Holiday, Avdija, Williams, Camara, più una prima scelta 2029 e due possibilità di swap con Milwaukee. E tutto ciò dopo aver chiuso la scorsa stagione con un incoraggiante 22-18 nelle ultime 40 partite, segnando miglioramenti difensivi importanti (top 5 NBA nel periodo, terzi in transizione).

Una leggenda che torna dove tutto è cominciato

Damian Lillard non è solo un grande giocatore per Portland: è il volto della franchigia. Con 19.376 punti, 2.387 triple e 5.151 assist, domina le classifiche storiche del team. Ha guidato i Blazers a otto partecipazioni ai playoff in undici anni, con un picco nella finale di Conference del 2019. Nessun altro ha mai firmato più di una partita da 55 punti per Portland. Lillard ne ha sette.

Il ritorno di “Dame” è un investimento sul presente e un tributo al passato. Ma soprattutto, è la scelta di un uomo che ha deciso di rimettere radici dove tutto è cominciato.

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