NBA Finals, Celtics vs Warriors

Una insospettabile Finale è sotto ai nostri occhi. Due squadre diverse e con cammini diametralmente opposti

Jayson Tatum e Steph Curry al termine di una gara NBA

Queste Finali NBA premiano le squadre che, con costanza, si sono messe in mostra per l’intera stagione regolare. I Boston Celtics del debuttante Ime Udoka hanno infatti chiuso al secondo posto della Eastern Conference grazie soprattutto a una cavalcata finale quasi perfetta. I Golden State Warriors di Steve Kerr sono invece tornati in Finale dopo 2 anni di buio dove però è stato possibile accendere la lampadina e costruire un nuovo roster attorno alle due stelle Curry e Thompson.

Boston Celtics

La sorpresa assoluta di questi Playoff è ormai arrivata davanti alla prova finale. Se dopo il primo turno la maggior parte dei tifosi Celtics si dichiarava comunque soddisfatta indipendentemente dall’esito di Gara 7 contro i Bucks, arrivati a questo punto non ci si può più nascondere. L’occasione di sorpassare i Los Angeles Lakers sulla vetta delle franchigie più vincenti della storia NBA è troppo ghiotta e Ime Udoka lo sa molto bene.

La squadra del Massachusetts da inizio 2022 sembra aver cambiato marcia e le 25 vittorie su 31 partite dal 1 Febbraio ne sono la prova. L’ottimo sistema difensivo e il gioco corale ha permesso ai Celtics di polverizzare la loro nemesi, i Brooklyn Nets, e di buttare giù dal ring prepotentemente i campioni NBA, i Milwaukee Bucks, e i lanciatissimi Miami Heat, padroni della Eastern Conference.

Il (ormai ex) core di giovincelli Celtics sembra arrivato alla definitiva maturazione. Se dovessero vincere queste Finals, Jayson Tatum entrerebbe prepotentemente nell’Olimpo del Basket: nel nome di Kobe, suo idolo d’infanzia.

Golden State Warriors

I Golden State Warriors sono ancora imbattuti nella loro nuova casa: il Chase Center. Su nove gare disputate in questi Playoff, né Doncic, né Morant, né l’MVP Nikola Jokic hanno potuto niente contro la furia inarrestabile della banda di Steve Kerr.

Delle 29 sconfitte in stagione, solo 10 sono occorse nella Baia e molte di queste solo dopo gli Overtime. A Steve Kerr il merito di aver saputo ri-costruire un gruppo forte e compatto che si basasse sulle proprie star ma che, allo stesso tempo, prescindesse da esse.

Oltre a Steph Curry (a caccia del suo primo Finals MVP) la franchigia Californiana può puntare su attaccanti affidabilissimi quali Jordan Poole e Klay Thompson, senza sottostimare l’impatto, spesso silenzioso, di Andrew Wiggins, pur sempre prima scelta assoluta e fresco debuttante titolare all’All Star Game.

La sfida

A differneza dei precedenti matchup, si affrontano due sistemi, prima che due franchigie. Il punto di forza di entrambe le squadre è il gruppo e avrà l’onore di alzare il titolo NBA al cielo solo chi riuscirà a non disunirsi. Sembra una Finale dove non c’è spazio per gli individualismi e sia Curry che Tatum hanno dimostrato sin qui di saperlo molto bene.

Si affrontano due élite su entrambe le metà campo: i Golden State Warriors guidano la classifica delle migliori squadre offensive (116.1 di Offensive Rating) e, di tutta risposta, i Celtics sono secondi per Defensive Rating negli interi Playoff. Se sull’attacco Dubs ci sono pochi dubbi, quello Celtics non può prescindere dall’exploit di alcuni giocatori apparentemente di secondo piano.

Derrick White in gara 6 delle Conference Finals (22 punti contro i 9 di media fin lì nella Serie), i 27 punti con 7 triple realizzate da Grant Williams nella stupefacente gara 7 contro i Bucks sono solo due esempi lampanti che devono tenere acciecati e concentrati Jayson Tatum, Brown e lo straripante Smart: hanno bisogno del pieno coinvolgimento del roster per tenere a bada questi Warriors.

Il protagonista assoluto di questa serie? Il potere della casa: per due motivi. Il fattore campo, fin qui inespugnabile, di Golden State può essere il vero metronomo delle due squadre. I Warriors, in più, hanno giocato meno partite rispetto ai Celtics, passeggiando di fatto su tutte le squadre sin qui affrontate. Boston è apparsa stanca nel rush finale contro Miami e le tantissime palle perse nelle ultime partite, soprattutto da parte di Jayson Tatum, giocatore con più palle perse degli interi Playoff, ne sono la cartina al tornasole.

La domanda è se riusciranno i Celtics a gestire mentalmente e fisicamente un’altra serie estenuante, soprattutto contro una squadra veloce, dinamica e a tratti folgorante come i Golden State Warriors di Steph Curry: quinta per pace complessivo nei Playoff. Gli ultimi avversari dei Celtics, i Miami Heat, seppur con tanti punti di forza, sono l’ottava squadra “più veloce” della Post Season e hanno mostrato gravi carenze offensive, risultando un po’ mono dimensionati in attacco.

Non è un caso che Golden State abbia vinto ogni Gara 1 giocata con qualche giorno di riposo in più di differenza rispetto ai propri avversari e proprio per questo credo che stanotte usciranno vincitori proprio i ragazzi di Steve Kerr. I sei giorni di riposo dei giocatori Californiani hanno permesso ai big di ricaricare le pile e ad alcuni giocatori infortunati (Iguodala, Payton II e Porter) di ristabilirsi almeno a metà regime.

Il “fattore casa” avrà il suo peso nella serie e vedo i Warriors dotati di più cartucce offensive e di un sistema difensivo, diretto da Draymond Green, che con Payton II in forma può mettere in seri guai i Boston Celtics.

Prediction: Golden State Warriors 4-1 Boston Celtics.

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