NBA Draft, il sogno di Gabriele Procida e Matteo Spagnolo

Non solo Paolo Banchero, la notte del Draft NBA ci ha regalato anche le chiamate di Procida e Spagnolo

Matteo Spagnolo e Gabrile Procida con la maglia Italbasket

Quanti ragazzi nel mondo hanno sognato, almeno una volta nella loro vita, di giocare in NBA. Per quasi la totalità di loro rimarrà per sempre una dolce illusione, ma per qualcuno il sogno può avverarsi.

Gabriele Procida e Matteo Spagnolo sono nati e cresciuti in Italia. A differenza di Paolo Banchero, per loro risaltare agli occhi degli scout americani sarà stato sicuramente più difficile. Pensate l’emozione quando prima di una partita qualcuno gli avrà detto: “Sono venuti a vederti dalla NBA”. E pensate che emozione ieri quando hanno sentito il loro nome pronunciato in una delle cerimonie sportive più importanti e seguite al mondo.

Certo, essere selezionati non basta. La massima Lega statunitense è un tritacarne dove in pochissimi tra i prescelti riescono a ritagliarsi un posto degno di nota. Lo abbiamo visto anche con Nico Mannion, scelto nel 2020 alla 48esima scelta dai Golden State Warriors, e seduto a guardare dalla panchina durante le finali scudetto di LBA.

Per essere dei veri giocatori NBA serve molto altro oltre al fisico e al talento. Serve una mentalità fortissima, in grado di reggere le pressioni dei media e dello spogliatoio, lo scetticismo che ti perseguita fintanto che non dimostri qualcosa sul campo, soprattutto se sei uno straniero.

Vedremo se Gabriele e Matteo avranno la forza di imporsi a 10 mila chilometri di distanza da dove sono nati e cresciuti. La strada è ancora lunga, ma noi gli auguriamo tutto il meglio. Per loro e per l’intero movimento italiano.

Sorridete ragazzi, perché comunque vada, questa è un’emozione che non scorderete mai.

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