NBA Finals 2020, Lakers vs Heat: la nostra analisi
In vista delle Finals che inizieranno questa notte andiamo a vedere insieme quali potrebbero essere gli aspetti che faranno la differenza tra la vittoria e la sconfitta delle due squadre sfidanti
Questa notte prenderanno il via le Finals e a contendersi il titolo di campioni NBA ci saranno i Los Angeles Lakers di LeBron James ed i Miami Heat del collettivo guidato da coach Erik Spoelstra. La sfida si preannuncia estremamente interessante e piena di spunti data la situazione anomala rispetto ai vari pronostici fatti dai più agli inizi di questi playoff. Questo perché i Miami Heat sono stati la grande sorpresa di questa annata grazie all’applicazione metodica delle indicazioni date da Spoelstra nel corso delle partite.
Arrivati in un contesto dove non è scontato capire quale delle due squadre sia a tutti gli effetti la favorita andiamo a vedere assieme una nostra analisi con la quale leggere questa serie, analizzando sia gli aspetti difensivi che offensivi:
FASE DIFENSIVA
Los Angeles lakers
Per quanto riguarda la squadra losangelina è scontato partire con il dire che coach Vogel ha alle spalle una lunga carriera da vice-allenatore trascorsa nella totale dedizione alla fase difensiva. La chiave di lettura che potrebbe essere usata in questa serie è quella in primis di evitare il letale pick n’ roll sull’asse Dragic-Adebayo che tanto ha fatto penare i Boston Celtics che mai son riusciti a neutralizzarlo del tutto.
In questo i gialloviola hanno però qualcosa che i Celtics non avevano, un lungo come Anthony Davis che è in grado di cambiare su entrambi grazie alla grande velocità di piedi del giocatore proveniente da Chicago. Aspetto che conseguentemente segue è quello di far sfociare queste azioni di Miami in tiri forzati dal perimetro oppure in long shots con basse percentuali. Il tutto dipenderà da quanto i giocatori di coach Vogel riusciranno ad applicare le indicazioni ricevute.
Miami Heat
Nel caso della squadra proveniente da South Beach invece l’applicazione difensiva, come si è visto contro Boston, non è un aspetto certamente messo in dubbio. Ciò che però potrebbe creare criticità alla difesa è la grande presenza sotto canestro dei lunghi dei Lakers, primo fra tutti Anthony Davis che è dotato di un talento naturale nel tagliar fuori il lungo avversario per ricevere palla e concludere o nel per catturare il rimbalzo offensivo.
Per evitare che questo accada Miami dovrà essere capace, come fatto in precedenza, di creare densità nel pitturato costringendo così i Lakers a fare maggior affidamento sulle conclusioni da fuori che dalla ripresa della stagione ad oggi hanno avuto percentuali non molto performanti.
FASE OFFENSIVA
Los Angeles Lakers
In molti penseranno che ad avere sia Anthony Davis che LeBron James nella stessa squadra il problema in ambito offensivo non sussista, è invece qui che si potrebbero avere invece i primi dubbi. Il talento sconfinato di questi due campioni non è messo in dubbio ma senza l’apporto dei propri compagni i Lakers potrebbero divenire troppo prevedibili e finire per diventare una preda facile del sistema difensivo di Miami.
Per questo dovranno essere capaci di coinvolgere tutti i giocatori in campo con una circolazione di palla non stantia ma ponderata.
Oltre a ciò i Lakers hanno un’arma che Boston in precedenza non aveva: un reparto di lunghi attrezzato che può dire la sua. Difatti il solo Adebayo potrebbe non bastare costringendo Spoelstra a rispolverare giocatori quali Olinyk che potrebbero non trovare ritmo in questa serie. Fondamentale dunque il creare pressione sulla giovane stella degli Heat per forzare Miami a scelte innaturali per la natura stessa del suo roster.
Miami Heat
Rispetto ai Lakers la squadra di Miami ha forse un arsenale offensivo più organico anche se dotato magari di minor talento a livello individuale. Le opzioni offensive son svariate anche se non è un mistero che il ruolo di Adebayo sarà fondamentale sia in fase di possesso che nei blocchi portati o nei movimenti senza palla.
Oltre a questa pedina nelle mani di coach Spoelstra sarà fondamentale la gestione dei giocatori di rotazione quali Robinson, Herro e Iguodala che potrebbero portare imprevedibilità nelle soluzioni adottate, soprattutto nelle fasi meno concitate della serie in cui i giocatori di maggior spicco saranno a riposo.
Però in tutto questo non si può dimenticare la presenza di Jimmy Butler che sarà fondamentale nel dar respiro alla squadra con le sue giocate di esperienza che spesso hanno fatto la differenza nei finali di partita contro Boston, Milwaukee e Indiana.
IL GIOCATORE CHIAVE
Dwight Howard, Los Angeles Lakers
Ebbene si, il lungo dalla passata carriera da All-Star sarà uno dei nodi cardine da cui passerà l’intera serie. Il suo ruolo sarà fondamentale sia a livello difensivo che in quello offensivo, infatti in difesa dovrà riuscire a mettere pressione assieme ad Anthony Davis a Bam Adebayo con il quale sarà lotta aperta.
Mentre in attacco dovrà lottare su ogni pallone per poter creare maggiori azioni offensive per i Lakers.
Tyler Herro, Miami Heat
Per quanto riguarda Miami invece la differenza la faranno i giocatori detti “marginali” ma che poi marginali non sono, primo fra tutti Tyler Herro che pur partendo dalla panchina sta giocando 33 minuti di media in questi Playoff. L’impatto difensivo non è dei migliori ma con un sistema collaudato come quello di Spoelstra e l’applicazione della difesa a zona le sue lacune dovrebbero essere perlomeno limitate.
Ciò che lo rende il nostro giocatore chiave della serie è la sua imprevedibilità data da una capacità offensiva incredibile nelle ultime partite disputate, proprio questa sua capacità di segnare anche in zone del campo scomode e la sua costanza nel mettere long shoots potrebbe essere la chiave per poter scardinare la difesa dei Lakers..
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