La disastrosa estate degli Charlotte Hornets
Manca ancora molto alla stagione, ma gli Hornets sembrano destinati ad affrontare tempi difficili
Immaginiamo una franchigia che da due anni arriva facilmente in zona play-in, proprietà di una leggenda come Michael Jordan, con un nucleo giovane e talentuoso e un All-Star del calibro di LaMelo Ball. Cosa potrà mai andare storto? Fondamentalmente tutto, in una strana estate che ha visto gli Charlotte Hornets passare dall’essere una delle franchigie del futuro ad una squadra da rifare.
I problemi legali di Harrell e Bridges
Due dei migliori giocatori della scorsa stagione, Montrezl Harrell e Miles Bridges, si sono chiamati fuori causa per controversie legali, lasciando due grossi buchi nel roster: nel caso del lungo ex-Clippers, il principale motivo del mancato rinnovo di contratto è un’indagine aperta per possesso di grandi quantità di droghe di vario genere (reato che comunque potrebbe permettergli di tornare in NBA in breve tempo).
La situazione più assurda riguarda Miles Bridges: da sempre stato una macchina da highlights per le sue schiacciate, nell’ultima stagione aveva trovato una continuità tale da essere considerato tra i favoriti per il premio di Most Improved Player, ma le recenti accuse della compagna, di violenza domestica su di lei e sui figli, lo tolgono obbligatoriamente dai radar della NBA.
Draft, free-agency e nuovo coach
Dopo l’esonero del deludente Borrego, il nome scelto da MJ in persona per dirigere la squadra era quello di Kenny Atkinson, che ha però deciso all’ultimo momento di rimanere agli Warriors come assistente di Steve Kerr, costringendo gli Hornets a richiamare Steve Clifford dopo poche stagioni dal suo addio.
Se dal Draft si poteva sperare in qualche gemma nascosta, la 15esima scelta ha portato Mark Williams, centro da Duke con un buon margine di crescita, ma non ancora pronto ad essere il 5 titolare di una squadra NBA, nemmeno se l’alternativa “migliore” a disposizione degli Hornets si chiama Mason Plumlee, uno dei principali punti deboli del quintetto.
Sulla free-agency c’è poco da dire, perché fondamentalmente non è successo nulla… andati via in scadenza e per le controversie dette prima Harrell e soprattutto Bridges, non è ancora arrivato nessuno come rimpiazzo.
Inoltre, considerando incedibile LaMelo, i due principali assets di mercato degli Hornets sono Oubre (per cui iniziano a circolare voci di possibili trade) e PJ Washington, ritenuto ad oggi incedibile per il talento e la duttilità che porta al roster.
C’è poi il particolare caso di Terry Rozier, inizialmente considerato da mandare via perché toglierebbe possessi importanti dalle mani del giovane Ball, poi diventato dalla sera alla mattina uno dei volti della franchigia dopo l'”affaire Bridges”.
Prospettive per la stagione
Ci troviamo a meno di due mesi dal tip-off della stagione degli Hornets e il futuro prossimo della franchigia di MJ sembra essere necessariamente un rebuilding incentrato sulla figura di LaMelo Ball (con anche il rischio di mettere a dura prova la pazienza sua e soprattutto di papà LaVar); la presenza di un talento generazionale come Victor Wembanyama al prossimo Draft potrebbe inoltre convincere loro e molte altre squadre a fare tanking in quell’ottica.
Insomma, la stagione 2022-2023 difficilmente potrebbe iniziare peggio per la squadra del nuovo coach Clifford, chiamato a guidare la squadra in cerca di successi che sembrano sempre più lontani.