L’estate di stallo dei Suns e il caso Sarver

Tra il caos societario e un mercato che non decolla, per i Suns si prospettano tempi difficili

Robert Sarver proprietario dei Suns

La preparazione della nuova stagione NBA va avanti e i Front Office delle squadre stanno cercando di rinforzare i vari roster e tra le squadre più “migliorate”, sicuramente non troviamo i Phoenix Suns, che hanno vissuto momenti di grande incertezza, a partire dai piani alti.

Poche ore fa infatti, la NBA ha rilasciato la sentenza sullo spinoso caso Robert Sarver: riassumendo, fonti interne ai Suns e alla corrispondente squadra femminile, le Mercury, hanno denunciato comportamenti sessisti e razzisti da parte del proprietario della franchigia, appunto Sarver; la pena per lui consisterà in un anno di allontanamento dalla franchigia e una multa di oltre 10 milioni di dollari.

Concentrandoci però solo sugli aspetti di campo, troviamo una squadra con le scorie dell’umiliazione che Luka Doncic e compagni hanno riservato loro in gara 7 ai playoff, in cui a mancare era stato prima di tutto il contributo dei leader: Chris Paul era in condizioni fisiche a dir poco precarie, Devin Booker ha probabilmente patito la grande pressione che da sempre porta su di sé e Deandre Ayton a tratti spariva dalla partita.

Il mercato dei Suns, oltre a qualche cambiamento “marginale”, a livello di quintetto titolare non porta alcuna novità: non è un segreto il fallimento del piano societario per arrivare a Kevin Durant, offrendo Mikal Bridges e tanto altro ai Nets, del tutto inamovibili a riguardo.
Un altro grosso buco nell’acqua è rappresentato dal rinnovo di contratto di Ayton: la dirigenza era stata chiara sulla non volontà di dargli l’atteso contratto al massimo salariale che chiedeva, mentre l’accordo trovato dal giovane centro con gli Indiana Pacers, alle cifre che lui desiderava, li ha spinti a pareggiare l’offerta e a rifirmare Ayton.

Per coach Monty Williams si prospetta senza dubbio l’annata più difficile dal suo arrivo a Phoenix: la squadra riuscirà a mettersi il recente passato alle spalle e tornare a contendersi l’anello, oppure, considerando anche l’età avanzata di CP3, questo ciclo rischia di concludersi senza successi?

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