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Warriors, DiVincenzo: “Qui si respira un’aria diversa”

In cerca di riscatto dopo un’annata sotto tono, l’ex Milwaukee entra ufficialmente nella cultura Dub Nation

Quando una franchigia porta con sé una cultura vincente e la trasmette ai propri giocatori, allora è molto difficile fermarla. I Golden State Warriors, tornati a dominare i palcoscenici della lega dopo due anni di transizione, sono la chiara definizione di tutto ciò. Per questo molti insider NBA reputano l’ambiente della baia come privilegiato per un qualsiasi cestista.

Proviamo a fare un piccolo passo indietro. All’inizio della passata stagione i Warriors, alla ricerca dell’ultimo giocatore da firmare a roster, decidono di scegliere, tra la sorpresa di tutti, Gary Payton II.

Il figlio di The Glove, che fino a quel momento era stato tagliato da ben 10 squadre differenti, ha trovato invece, alla non rosea età di 28 anni, il contesto giusto per far emergere le sue doti. E così, dopo una stagione da sogno, in cui il prodotto di Oregon State si è dimostrato un vero perno difensivo ed un atleta da paura, ecco il primo vero contratto a lungo termine della sua carriera a Portland.

Con Otto Porter Jr potremo dire la stessa cosa. Dopo aver disputato appena 40 partite in tre stagioni ed aver registrato preoccupanti limiti fisici e mentali, ecco la nuova chance a Golden State. Dalla panchina l’ex Chicago ha contribuito con triple e difesa dal perimetro, meritandosi così un nuovo contratto biennale a buone cifre a Toronto.

Cosa sono riusciti a fare dunque i Dubs? Prendere giocatori dati ormai per finiti, firmarli con contratti irrisori e rilanciare la loro carriera. L’arrivo di Donte DiVincenzo pare proprio andare in questa direzione. Giocatore completo, ottimo passatore, ma limitato fisicamente, il prodotto di Villanova vuole rilanciarsi e dimostrare a tutti il perchè ai Bucks giocava da titolare fisso.

Donte, che in passato era stato accostato anche alla nazionale italiana per via delle sue origini, si è detto molto soddisfatto dell’approdo nella baia.

Mi sto divertendo da morire qua, la squadra è unita, l’ambiente fantastico. Si respira davvero una cultura vincente rispetto a Sacramento. Anche per questo ho scelto di venire qui.

Donte DiVincenzo in conferenza stampa dopo il primo giorno di training camp

Parole che pesano come un macigno e che sicuramente fanno riflettere. Già nel corso della passata annata infatti DiVincenzo si era lamentato non poco del trattamento ricevuto dai Kings. Quest’anno, dopo aver firmato un biennale con player option a poco di più di 9 milioni complessivi, Donte andrà ad occupare un importante spazio nel back-court, dove probabilmente si giocherà il posto con Moses Moody e Jordan Poole per affiancare Steph Curry.

Anche avere la possibilità di giocare con grandi campioni come lo stesso numero 30, o Klay Thompson, Draymond Green ed Andre Iguodala è un fattore non da poco, che DiVincenzo ha voluto mettere in evidenza.

Il gioco che creano in campo è qualcosa di entusiasmante. Difficilmente si trova un’intesa così forte tra compagni di squadra. Il gioco Warriors è molto dinamico, complesso, ma anche vicino alle mie caratteristiche. Sotto alcuni aspetti mi ricorda quello che esprimeva Jay Wright durante il mio periodo a Villanova.

Donte DiVincenzo in conferenza stampa dopo il primo giorno di training camp

Queste parole di stima devono esser piaciute anche a Steve Kerr, che ha da sempre acconsentito alla sua firma da parte della società.

I ragazzi da Villanova sono quasi sempre già pronti ad affrontare l’ambiente NBA. Donte è un ottimo two-way player e trattatore di palla, caratteristiche non di poco conto per una guardia. Inoltre tira molto bene da 3, possiede ottime doti di ball-handling e legge molto bene i pick-and-roll. L’abbiamo preso perchè è esattamente il tipo di giocatore che ci serviva. Sono sicuro che si ambienterà alla grande.

Steve Kerrr in conferenza stampa dopo il primo giorno di training camp

Dunque, a pre-season non ancora iniziata, l’avventura di Donte DiVincenzo a Golden State pare già aver intrapreso il percorso giusto. Stiamo attenti a questo giocatore, che, a mio avviso, quest’anno ci regalerà non poche sorprese.

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