NBA, la rivoluzione dei Toronto Raptors
I Toronto Raptors sono il futuro della lega, una mina vagante pronta ad esplodere
Nell’era dello small ball e dei quintetti leggeri, con ali mascherate da centri, c’è chi si oppone, mettendo in atto una resistenza dal sapore rivoluzionario. I Toronto Raptors, nella quasi totale indifferenza generale, sono una delle squadre più affascinanti e promettenti della lega, il cui futuro è molto più brillante e vicino di quanto si immagini.
Il lavoro di Masai Ujiri e della dirigenza, sommato a quello di coach Nick Nurse, ha contribuito a cancellare e dissipare le paure legate al ridimensionamento della franchigia dopo l’inaspettato titolo del 2019 e le conseguenti partenze di Leonard, Lowry, Ibaka e Marc Gasol. Un anello conquistato dopo anni di costruzione attorno alla coppia Lowry–DeRozan, senza mai riuscire a trovare i tasselli giusti, fino alla trade che ha portato il miglior realizzatore della storia dei Raptors a San Antonio e Kawhi in Canada.
Il 2019, anziché essere stato il trampolino di lancio e il punto di partenza per la costituzione di una dinastia, si è rivelato un unicum, con Leonard solo di passaggio per poi trasferirsi a Los Angeles, sponda Clippers. Veni, Vidi, Vici.
Le sensazioni tutt’altro che positive, tanto degli appassionati quanto dei tifosi, avevano il sapore di un lungo e arido rebuilding. Vanvleet, firmato al massimo, Siakam e OG Anunoby le figure da cui ripartire. Nonostante i dubbi, il 2019-20, contrassegnato dalla bolla di Orlando, i Raptors si qualificano ai playoff, fermandosi in semifinale. La stagione successiva presenta il conto, con Toronto che colleziona appena 27 vittorie in regular season.
L’estate del 2021 getta il seme della rinascita. I canadesi, con la quarta scelta assoluta al Draft, selezionano Scottie Barnes, un giocatore totale, un’ala grande/ala piccola/guardia di 206 cm in grado di giocare anche da centro. A fine anno viene nominato rookie of the year. La dirigenza si muove anche sul mercato, portando in Ontario Precious Achiuwa, ala grande selezionata da Miami l’anno precedente. Nel frattempo, inizia a esplodere Chris Boucher, a Toronto dal 2018 ma che fino al 2020 non aveva mai trovato spazio. I pezzi, quasi per caso, si incastrano e Toronto stupisce tutti, concludendo la stagione regolare con 48 vittorie e conquistando il primo turno di playoff.
Siakam, Anunoby, Boucher, Barnes, Achiuwa e, come ultima aggiunta, Juancho Hernangomez, ormai Bo Cruz per tutti. Questi Toronto Raptors sono indecifrabili. Ragazzi talentuosi e fisicamente mostruosi, in grado di fare qualsiasi cosa su un campo da basket, difendendo e attaccando senza sosta, con qualità ed energia. Una versatilità unica, difficilmente ravvisabile nelle altre 29 squadre della lega.
Vere e proprie torri che corrono e si muovono senza dare punti di riferimento, senza interpretare un ruolo fisso, mettendo a disagio, conseguentemente, le difese avversarie. Lunghi e mastodontici, a cui si aggiungono Gary Trent Jr e, soprattutto, Fred Vanvleet, 185 cm di fantasia e coraggio.
Egregiamente allenati da uno dei migliori coach della lega, Nick Nurse, i Raptors sono una mina vagante, pronta a esplodere da un momento all’altro, travolgendo chiunque, specialmente tra le mura amiche della Scotiabank Arena. Nella prima uscita stagionale i ragazzi terribili di Masai Ujiri hanno sconfitto Cleveland, lasciando intravedere sprazzi di una macchina letale.
Per diversi tratti del match, il quintetto sul parquet di Toronto presentava contemporaneamente Siakam, Anunoby, Barnes e Achiuwa. Quattro colossi che giocano a tutto campo, passandosi la palla come dei playmaker, tirando dall’arco come guardie tiratrici e andando a canestro con la facilità di un’ala piccola.
In difesa, la sostanza non cambia. Lo strapotere fisico dei canadesi, unito all’eccezionale mobilità, consente loro di difendere sia dentro l’area che sul perimetro senza difficoltà. Tutti possono cambiare, rendendo infernale la vita degli attacchi avversari, anche solo grazie ai centimetri e alla conformazione fisica, come dichiarato da Trae Young, il quale ha affermato la difficoltà nel trovare linee di passaggio a causa delle dimensioni dei giocatori dei Raptors.
Il futuro si sta avvicinando a grandi passi. I Toronto Raptors sono pronti al cambiamento.