NBA, si pensa ad una soluzione alternativa al Tanking
Dopo l’andazzo delle ultime stagioni e la corsa a Victor Wembanyama, Adam Silver sarebbe deciso a cambiare qualcosa
Da molti anni ormai si parla di uno stravolgimento per quanto riguarda il tanking delle franchigie in rebuild, in particolare nella fase della lottery. Perchè lo spettacolo a cui abbiamo assistito negli ultimi anni, con squadre che schierano in campo giocatori sconosciuti per perdere più possibile e lasciano fuori tutti gli altri, appare francamente abbastanza penoso.
I risultati sono partite già decise e scontate fin dall’inizio, con ritmi di gioco imbarazzanti e transizioni altrettanto inguardabili. Il caso più celebre rimane quello degli Oklahoma City Thunder, che, ormai da quasi 3 stagioni, pur disponendo di un roster giovane e spumeggiante che potrebbe viaggiare stabilmente in piena zona play-in, decidono da Febbraio in poi di fare di tutto per perdere il più possibile.
La decisione di Sam Presti di lasciar fuori tutti i migliori, a partire da Shai Gilgeous-Alexander e Luguentz Dort, e schierare fino a fine stagione una squadra di ragazzi sconosciuti e cortissima, appare per me uno dei più grandi scandali della NBA di oggi.
Quest’anno, considerando l’ormai quasi scontata prima scelta del prossimo Draft, ovvero quel fenomeno di Victor Wembanyama (tutte le sue partite saranno visibili in Streaming sulla nuova app NBA), ci sarà una lotta ancor più brutale tra le varie franchigie in rebuild per cercare di accaparrarselo. Lo spettacolo che vedremo a fine stagione sarà per me uno dei punti più bassi mai toccati nella storia della lega, e perciò appare indispensabile che Adam Silver e soci debbano provare a cambiare qualcosa.
Secondo gli ultimi rumors, una delle prime modifiche sarebbe quella di evitare ordini di chiamata simili nei vari Draft NBA. Per esempio, chi si aggiudica le prime tre scelte un anno, non potrà accaparrarsele anche in quello successivo.
Per quanto sia abbastanza vaga come ipotesi, perchè alla fine c’è sempre la lottery a determinare l’ordine, sarebbe comunque un importante primo passo. In questo modo tre franchigie da molto tempo in rebuild come Orlando, Houston ed OKC, sarebbero automaticamente escluse dalla top three.
In questo modo, ad essere coinvolte nella lotta alle prime tre scelte, sarebbero anche le squadre che arrivano ai play-in. E quindi, con questi cambiamenti, si potrebbe sviluppare un maggior livello di gioco ed impeto in campo, e non la solita lotta di ogni anno per chi perde di più.
Secondo le ultime news, diversi general-manager sarebbero disposti ad approvare questa proposta, così come lo stesso Silver. Perchè continuare a permettere che le solite squadre si accaparrino i futuri giovani talenti appare davvero una scelta scellerata. Gli Houston Rockets, ad esempio, hanno ottenuto nel 2021 la seconda scelta assoluta, mentre quest’anno la terza. Ed avere in squadra, in meno di due anni, giocatori del calibro di Jalen Green e Jabari Smith Jr, appare a mio avviso un’ignobile farsa.
I mezzi ci sono, così come i motivi per cambiare le cose. La NBA dovrà adesso prendere una soluzione, per evitare che, nella lega di basket più famosa al mondo, si continui a vedere uno spettacolo indegno come quello delle ultime stagioni.