Thunder, l’anno della consacrazione per Shai Gilgeous-Alexander?

Dopo aver vinto il premio di miglior giocatore della settimana passata della Western Conference, il canadese punta dritto all’All-Star Game

Shai Gilgeous Alexander in maglia OKC

Che fosse un giocatore con grandi doti atletiche ed avesse un feeling speciale per il canestro ce n’eravamo accorti fin dall’inizio. Ma adesso, alla sua quinta stagione in NBA, Shai Gilgeous-Alexander sembra essere definitivamente sbocciato, trascinando i suoi OKC Thunder.

Dopo aver chiuso le 4 partite della passata settimana ad oltre 31 punti e 5 assist di media, il canadese è stato premiato come miglior giocatore della Western Conference. Numeri pazzeschi, che sottolineano la continua crescita di un giocatore dal talento incredibile, ma purtroppo bloccato in una piazza che non gli consente di sfruttare a pieno il suo enorme potenziale.

Stanotte, nella sconfitta di OKC contro i Denver Nuggets di Nikola Jokic (che ha superato Wilt Chamberlain per numero di triple doppie), Shai ha chiuso con 37 punti e 13/17 totale al tiro. Per la quinta volta in sette partite disputate, il canadese ha chiuso il suo tabellino con più di 30 punti a referto, risultando sesto nella classifica dei migliori scorer di questo inizio stagione.

Coach Mark Daigneault lo ha definito uno degli attaccanti più prolifici della lega, grazie alla sua capacità di mettere a segno grandi numeri e mantenere una costante efficienza tra le varie partite. Inoltre, la sua capacità di coinvolgere i compagni e suonare la carica come un vero leader, lo rendono un giocatore completo e versatile.

Il dato che più colpisce però è vedere come, in più di un terzo dei punti di OKC, ci sia la mano di SGA, che in questo momento ha una percentuale di offensive-rating di 105.4%, il che è davvero impressionante. Negli ultimi 40 anni, solamente 10 guardie erano riuscite a mantenere un tale livello di efficienza, e tra queste figurano nomi del calibro di Michael Jordan, Steph Curry e James Harden.

Notevoli anche i contributi sul fronte difensivo, con il canadese che figura terzo nella classifica dei giocatori che hanno collezionato più recuperi in questo inizio stagione. Anche le sue capacità da stoppatore sono molto migliorate, ed il coaching-staff dei Thunder sta sfruttando le sue lunghe braccia ed il suo fisico longilineo per migliorare la difesa perimetrale.

Il contributo che Shai dà è semplicemente incredibile. Non avevo mai visto un giocatore così versatile ed in grado di fare la differenza in quasi tutti i ruoli. Siamo fortunati ad averlo in squadra, sarà un pezzo importante per il nostro futuro

Mark Daigneault

A 24 anni, Shai sta entrando nel prime della sua carriera, e molti quindi si sono posti una comprensibile domanda: cosa avrebbe potuto fare in una piazza più ambiziosa rispetto ad Oklahoma City? Se ben vi ricordate, anno scorso era trapelata un’ipotesi di trade ai Cleveland Cavs, che necessitavano di una guardia talentuosa da affiancare a Darius Garland. Sam Presti non autorizzò l’operazione, e in Ohio poi si è scelti di puntare su Donovan Mitchell.

Il problema tuttavia è questo. Non è che, in una squadra ormai in rebuild da troppo tempo, SGA rischia di rovinare i migliori anni della sua carriera? In effetti, il canadese appare troppo avanti con il progetto di OKC, ed anche quest’anno, pur disponendo di un core giovane ed in rampa di lancio, i Thunder vorranno di nuovo aggrappare una scelta in top 5. Tutto ciò purtroppo non aiuterà il numero 2, che anche quest’anno rischia di trovarsi tagliato fuori dalla corsa all’All-Star Game.

Arrivato ai Thunder nel 2019, facendo parte della trade Paul George, Shai ha da poco esteso al massimo salariale con la franchigia, confermando dunque la sua volontà di rimanere a lungo ad OKC. Il prossimo obbiettivo rimane l’All-Star Game, con la speranza di poter giocare in maniera continuativa da qui a Febbraio. L’unica cosa certa è che i Los Angeles Clippers, dopo averlo sacrificato insieme a tutte le future scelte, potranno rammaricarsi di aver perso uno dei futuri volti della lega.

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