Steph Curry: “A volte mi immagino con la maglia degli Hornets

Stephen Curry parla del suo futuro, lasciando aperta la porta di una nuova vita con gli Hornets

Steph Curry parla con Ron Adams

Stephen Curry, con il titolo dello scorso giugno e il premio di MVP delle Finals, ha ulteriormente scolpito il suo nome nel libro delle leggende NBA. Ha vinto tutto quello che si può vincere, guadagnandosi la gloria eterna. A 34 anni, è inevitabile iniziare a guardare al futuro, pensando alla miglior soluzione per concludere in bellezza, con un occhio a quello che avverrà dopo il ritiro.

Per quanto Curry sia il simbolo più rappresentativo degli Warriors e di due città, Oakland e San Francisco, il suo cuore appartiene anche a Charlotte, dove è cresciuto e vissuto fino ai 10 anni. Suo papà Dell, infatti, dal 1988 al 1998 ha militato nella franchigia della Carolina del Nord.

In un’intervista con Scott Fowler del Charlotte Observer ha parlato dell’argomento, lasciando aperta la porta di un futuro nella patria che lo ha visto muovere i primi passi, ma al tempo stesso ribadendo il proprio amore incondizionato per Golden State.

Adoro il viaggio con i Golden State Warriors e non c’è mai stato un vero interesse a giocare per nessun’altra squadra. Ma la curiosità su come sarebbe giocare per la tua città natale, come sarebbe vivere a Charlotte e possibilmente mettere radici e tutto il resto… ci penso di sicuro. Qualche volta mi chiedo: “Come sarebbe indossare il numero 30 a Charlotte come mio papà?”

Stephen Curry

Nonostante Steph abbia sempre flirtato con l’idea di trasferirsi a Charlotte, l’ultima volta nel 2017 a pochi mesi dalla free-agency quando dichiarò che gli Hornets erano nel suo radar, sembra difficile che possa abbandonare la Baia, tenendo anche in considerazione il suo attuale contratto che lo lega agli Warriors fino alla stagione 2025-2026.

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