Warriors, Steph Curry elogia il gioco di Andrew Wiggins
Grazie ai costanti miglioramenti dal suo arrivo nella Baia, Andrew Wiggins si è guadagnato ormai la piena stima da parte di Steph Curry
Stagione 2019/20, i Golden State Warriors, dopo aver salutato in estate tre colonne come Kevin Durant, Andre Iguodala e Shaun Livingston, si apprestano a vivere un’annata di transizione, condizionata dai tanti infortuni e scelte in off-season poco congeniali.
Ebbene si, per una volta anche Bob Myers riesce a sbagliare, decidendo di puntare su D’Angelo Russell, all’epoca in pompa di lancio a Brooklyn, per sostituire KD. Tuttavia, il poco fit con Steph e i risultati deludenti faranno si che l’avventura dell’ex Lakers nella baia sia molto breve. Ad inizio Febbraio 2020 infatti, quando la stagione dei Dubs era ormai già archiviata, DLO viene spedito a Minnesota, in cambio di Andrew Wiggins ed una futura scelta al primo giro (divenuta poi Jonathan Kuminga).
Dopo due anni e mezzo da quella trade, all’apparenza di tutti molto più favorevole per i Timberwolves che per Golden State, molte cose sono cambiate. Russell continua a viaggiare ad alti e bassi, mentre Wiggins, condannato ad eterno incompiuto a Minneapolis, ha rilanciato prepotentemente la sua carriera, divenendo un formidabile giocatore di sistema ed entrando subito nel sistema di gioco di Steve Kerr.
Oltre ad aver sensibilmente migliorato le percentuali al tiro, il canadese si è dimostrato anche un difensore ed uno stoppatore di altissimo livello. Dopo aver contribuito, solo pochi mesi fa, alla vittoria del titolo dei Dubs ed esser diventato All-Star, Wiggins sembra esser entrato nella fase migliore della sua carriera, meritandosi il rinnovo.
Lo stesso Steph Curry, fin dal suo arrivo nella Baia, è sempre stato fiducioso sul grande apporto che il numero 22 avrebbe potuto dare alla squadra. L’ex prima scelta del draft 2014 sta svolgendo quel ruolo da creator e tiratore dagli scarichi che, fino all’arrivo di Durant nel 2016, era nelle mani di Harrison Barnes.
Tuttavia, a differenza dell’ala piccola dei Kings, Wiggins si è dimostrato molto più costante al tiro, risultando sempre presente e decisivo nei momenti clutch. Molti hanno additato questi miglioramenti solamente come il frutto dell’ ambiente vincente come quello Warriors, che riesce a trasformare in meglio qualunque giocatore.
Questo tipo di dichiarazioni non sono piaciute a quel ragazzetto con la numero 30, che fin da subito ha voluto esprimere il suo parere sulla situazione.
Andrew sta giocando a livelli da All-Star, ma vi ricordate com’era quando è arrivato? Non è stato facile per lui cambiare stile di gioco, venire a giocare qui non è semplice e soprattutto non da tutti. Con me e Klay vicino ha potuto sviluppare le sue doti di ball-handling e le giocate in catch-and-shoot. Inoltre si sta facendo trovare pronto sempre al momento giusto
Steph Curry
In effetti, se guardiamo i numeri, Andrew Wiggins è passato da il 32% dall’arco che aveva quando è arrivato, a picchi di oltre il 44, suo massimo in carriera. Lavorare con gli Splash Brothers vicino deve aver sensibilmente influito, ma, se vuoi giocare in un simile sistema, tutto ciò deve esser parte del tuo DNA.
Le sue percentuali al tiro non sono migliorate magicamente grazie all’ambiente, ma con il duro lavoro. E guardate adesso e ditemi, che giocatore è diventato Andrew?
Steph Curry
Se Golden State, nonostante l’inizio difficile, sta comunque navigando in acque tranquille, è anche merito suo. Il canadese ha trovato nei Warriors l’ambiente ideale in cui esplodere, confortato da uno spogliatoio sano ed un coaching-staff tra i migliori al mondo.
Il gioco che Andrew ha sviluppato è imprevedibile ma molto efficace. Gli avversari ancora non hanno capito come difendere su di lui. Sono contento di vederlo così contento, l’evoluzione che ha avuto non è solo in campo, ma anche livello mentale. Se continua così potrebbe entrare quasi nel club degli Splash Brothers
Steph Curry
Grande entusiasmo e complicità insomma in casa Warriors, dove finalmente, dopo il tremendo inizio, si sta cominciando a rivedere la luce. In otto anni, pur cambiando spesso elementi nel supporting-cast, nella baia la voglia di vincere e dominare non è mai sparita.