Suns, Devin Booker come LeBron James e Kobe Bryant
Serata da sogno per Devin Booker: 58 punti contro i Pelicans e superati i 12.000 punti in carriera
Al Footprint Center di Phoenix in nottata è andata in scena una delle prestazioni individuali più clamorose degli ultimi anni di regular season: Devin Booker ha messo a referto ben 58 punti, conditi da 5 assist e ottime percentuali, guidando i Suns ad una incredibile rimonta da -20 contro i Pelicans nel secondo tempo.
Questa sua prestazione lo colloca di diritto anche in una classifica d’élite: è tra i 6 più giovani di sempre a raggiungere quota 12.000 punti in carriera, accompagnato da alcuni dei più grandi scorer di tutti i tempi, come LeBron James, Kevin Durant, Carmelo Anthony, Tracy McGrady e Kobe Bryant. Con questa prova Booker ha spazzato decisamente via le critiche di scarsa leadership che riceve di frequente oltreoceano, emergendo come vero riferimento di questa franchigia, anche più di Chris Paul.
CP3 che si è reso protagonista anche dell’unica “macchia” in questa festa dei Suns: sull’ultimo possesso dei suoi, in attesa di un fallo sistematico dei Pelicans (per risparmiare secondi preziosi per provare a imbastire una contro-rimonta finale), non ha scaricato palla a Booker, visibilmente smarcato e che si stava sbracciando per ricevere palla e provare a raggiungere l’ambita quota dei 60 punti, mandando il numero 1 su tutte le furie.
Che “The Point God” non sia l’uomo-spogliatoio ideale lo si sa da circa un ventennio, ma a questo punto sorge spontanea una domanda: è lui l’uomo giusto per questi Phoenix Suns? Considerando il rendimento leggermente in calo per via dell’età, l’oneroso contratto e soprattutto il “pestarsi i piedi” con Booker (verosimilmente non solo in campo), verrebbe da dire che in Arizona si potrebbe iniziare a valutare qualche soluzione diversa per il futuro.