NBA Draft Preview, 20° posto: Nico Mannion

Iniziamo il nostro cammino verso il Draft NBA e analizziamo i migliori venti prospetti della lottery. Iniziamo il nostro Mock Draft con l’italiano da Arizona

Nico Mannion

Manca un mese alla notte che cambierà la vita di molti giocatori proveniente dal college e da coloro che si sono resi eleggibili per il grande salto e provare la carriera in NBA.

Il Draft è datato 18 Novembre, noi partiamo con il conto alla rovescia analizzando venti dei migliori prospetti. Nico Mannion, il ragazzo di Arizona, apre la nostra top 20.

Destinazione: Miami Heat

Il nostro Niccolò lo proiettiamo poco dopo la metà del primo giro del Draft, la ventesima scelta lo vedrebbe vestire la divisa dei vice-campioni NBA. Il ragazzo proviene dal college di Arizona, uno dei più prestigiosi, che ha portato nella Lega numerosi talenti come Damon Stoudamire, Jason Terry, Aaron Gordon e due attuali giocatori dei Miami Heat, Iguodala e Hill.

Nelle gerarchie è sceso rispetto all’estate del 2019 che lo posizionava addirittura in chiusura di top 10. Per lui l’approdo in Florida vorrebbe dire mettersi in gioco di fronte ad un leader bisognoso di giocatori già pronti a vincere, perché Jimmy Butler ha in testa il titolo NBA.

Punti di forza

Il classe 2001 è una delle migliori point guard del Draft, con 14 punti e 5.3 assist di media a partita, si è distinto come uno dei migliori giocatori del college e della Conference. Ottima visione di gioco, voglia di vincere e per il suo allenatore è uno dei giocatori più facili da allenare, grazie anche al suo rapporto con i compagni di squadra.

Il suo QI cestistico, la facilità con cui trova i suoi compagni in qualsiasi situazione di gioco e l’ampio range di tiro, lo classificano già come playmaker moderno, pronto per approdare nella Lega.

Nico è il figlio di Pace Mannion, scelto durante il Draft del 1983, e fin da subito ha attirato le attenzioni dei migliori licei e dei migliori college degli Stati Uniti. A fine stagione è stato inserito nell’All-Pac 12 Second Team e si è dichiarato eleggibile dopo un solo anno di NCAA.

Punti deboli

Se la sua altezza (191 cm) lo mette in vantaggio rispetto ad altri pari ruolo, manca ancora di forza fisica e assorbe con difficoltà i contatti con i difensori. Oltre al lavoro in palestra, Nico dovrà limitare le distrazioni difensive, dovute alle numerose transizioni e penetrazioni nell’area avversaria.

Infine il capitolo palle perse, un dato statistico da tenere in conto nei momenti clutch. La sua visione di gioco è tra le migliori in circolazione, lui stesso si ispira a Nash e Paul nelle giocate, ma alcune scelte risultano forzate e il numero dei palloni persi cresce quando la fiducia diminuisce o le linee di passaggio vengono chiuse dagli avversari.

Conclusione

Per Miami Heat potrebbe essere il fit giusto: voglia di vincere, idee e doti di playmaking superiori a quelle di Nunn. Con la possibilità di perdere Dragic, Nico potrebbe trovare minuti importanti sul parquet e giocare al fianco di Jimmy Butler stimolerà il talento da Arizona a migliorare il suo gioco.


Leggi anche: NBA, Fred VanVleet vuole un contratto quadriennale

Leggi anche

Loading...