Clippers, senza Kawhi Leonard arriva un altro brutto stop

Nonostante Tyronn Lue abbia provato a sperimentare nuove rotazioni, i risultati per i Clippers senza Leonard restano ancora deludenti

Miami Heat v Los Angeles Clippers

Pur essendo entrati ormai nel quarto anno dell’era di Kawhi Leonard Paul George, colui che vi scrive non è ancora riuscito a capire le dinamiche future e la vera identità di questi Los Angeles Clippers, alle prese con l’ennesima pesante sconfitta della stagione.

Sarà il load managment, la stanchezza accumulata, ma il gioco espresso quest’anno dai californiani appare ancora più brutto del solito. Con Kawhi Leonard out e alle prese con l’influenza, Terance Mann viene promosso in quintetto, con l’obbiettivo (riuscito in parte) di limitare gli isolamenti offensivi dei vari Tyler Herro e Jimmy Butler. I Miami Heat infatti, dopo un pessimo inizio di stagione, sono apparsi in netta ripresa negli ultimi giorni, e stanno attraversando uno dei migliori momenti di forma.

Ma se Butler faticherà a trovare spazio dal palleggio, chiudendo la sua partita con soli 9 punti e pessime percentuali, a far impazzire i Clippers ci penserà Bam Adebayo, questa notte dominante sotto canestro e vero perno difensivo dei suoi. Il prodotto di Kentucky, autore di 31 punti e 13 rimbalzi, ha messo in evidenza tutte le difficoltà degli avversari in fase di contenimento.

Tyronn Lue, che quest’oggi ha sperimentato ancora nuove rotazioni, appare preoccupato e nervoso per tutta la partita. Con questa sconfitta, i padroni di casa scivolano al sesto posto nella Western Conference, e devono adesso guardarsi alle spalle. Senza Leonard infatti il record di squadra è di 10 vittorie e 13 sconfitte e le percentuali al tiro si sono decisamente abbassate.

La situazione infortuni non ci aiuta, ma restiamo comunque ancora in lotta per le prime posizioni. Sono molto contento del lavoro svolto in difesa, e soprattutto nei close-out. Spero che con l’inizio del nuovo anno si apra un nuovo capitolo anche per noi

Tyronn Lue

Pur giocando ottimamente nel corso delle ultime due partite, Paul George non riesce ancora a ritagliarsi quel ruolo di leader e trascinatore che invece appare fondamentale per una superstar. Pur cambiando spesso uomini e schemi di gioco (13 giocatori diversi sono partiti in quintetto da inizio stagione) i Clippers non sembrano inclini a grossi miglioramenti in fase offensiva, lasciando parecchi interrogativi sul futuro prossimo.

Con una seconda parte di calendario difficile e piena di insidie, l’occasione per riscattarsi e dimostrare il proprio valore deve tuttavia essere presa al balzo. Giovedì gli uomini di Lue affronteranno in Colorado i temibili Denver Nuggets di Nikola Jokic, primi nella Conference e creatori di una pallacanestro molto fisica e spettacolare. Dimostrare di essere ancora una temibile contender e dare continuità ai risultati sarà quindi l’obbiettivo primario dei Clippers, per provare finalmente a diventare protagonisti.

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