NBA Draft Preview, 12° posto: Patrick Williams

Ci avviciniamo alla top ten del Mock Draft, oggi è il turno dell’ala piccola prodotto di Florida State

Patrick Williams

Giocatore dall’enorme potenziale, che ha preferito la corte di coach Leonard Hamilton a quella degli atenei più adatti al suo stile di gioco (Louisville e Arizona). Lui e Devin Vassell sono due talenti interessanti, ambiziosi e con tanta voglia di crescere, entrambi sotto la stella di Florida State.

Destinazione: Sacramento Kings

Abituato alla strategia del suo allenatore che non concede più di 30 minuti a partita ai suoi ragazzi, Patrick Williams è un’ala piccola di 2.03 m x 102 kg, migliorato sia mentalmente sia fisicamente nel corso del suo unico anno di college, tanto da portare a casa il titolo di miglior sesto uomo della Atlantic Coast Conference.

Per i Kings lui sarebbe una ventata di freschezza, anche se prima andrebbero riordinate le idee della società. Via Hield e via Bogdanovic, dunque il core giovane di Sacramento dovrebbe prendere in mano la situazione, ma se il talento non manca, di certo preoccupano gli infortuni. Bagley, Fox e Williams potrebbero essere i 3 da cui ripartire (ancora).

Punti di forza

La sua fortuna è quella di essere nato nel periodo perfetto per il tipo di giocatore che è diventato. Sa ricoprire più ruoli sul parquet, si trova più a suo agio da 3, ma sul perimetro ha le capacità per giocare da 2 e in difesa può fare il 4, intimidendo gli avversari col suo fisico. Non solo, in un quintetto piccolo recita alla grande il ruolo di centro, bravo a rimbalzo, è stato il 6° miglior stoppatore della sua Conference.

210 centimetri di apertura alare e corpo statuario fanno di lui un solido difensore, capace di leggere le intenzioni del portatore di palla ed evita dunque uscite a vuoto nella propria area. Grazie ai suoi 102 chili, per gli avversari più piccoli è sempre mismatch e la facilità con cui assorbe e tiene il contatto lo rendono un fit perfetto anche contro i lunghi.

Essendo il secondo giocatore più giovane del Draft ha tutto il tempo del mondo per crescere. Da tutti considerato (dopo le prime dieci scelte) il giocatore con più potenziale della lottery: il suo 32% da 3 è il chiaro indizio che sa già tirare, ma può migliorare e la testimonianza arriva direttamente dalle percentuali ai liberi, 83.8%. Gli spazi concessi saranno diversi rispetto a quelli del college, se alza il rendimento al tiro diventa letale.

Punti deboli

Manca di cattiveria agonistica e tende a sedersi sugli allori dopo aver fatto il proprio compito. Tecnicamente è già migliore di molti della classe Draft 2020, ma l’impressione è che lui stesso sia già contento del risultato ottenuto fin ora e questo potrebbe essere un problema per lui e per la squadra in cui giocherà. Dopo aver registrato numeri sul tabellino, cala la sua attenzione in fase d’attacco e si spegne.

La capacità di incidere su entrambi i lati del campo è il dubbio più grande che si portano dietro gli scout NBA. Quando a Patrick viene chiesto di difendere quasi si dimentica che esiste una fase offensiva del gioco e viceversa, peccato che le sue doti da attaccante siano ancora da affinare e questo risulta essere un problema non trascurabile.

Capita di vedergli leggere la partita in slow-motion, ma non in senso positivo, perché non vede le giocate prima degli altri, tutto il contrario. Il gioco si muove a velocità normale e nelle fasi concitanti anche a doppia velocità, ma il classe 2001 prende il proprio tempo per studiare le situazioni, alzando e abbassando in maniera drastica le sue “in-game skills”. Ultimo, ma non meno importante, il prodotto di FSU è il terzo peggior giocatore del Draft tra gli esterni nel ratio assist/turnover.

Conclusione

Non parliamo proprio di una steal, ma di un giocatore che avrebbe potuto essere tra le prime dieci scelte della lottery. L’approdo in California sponda Sacramento potrebbe essere il posto dove mostrare tutto il suo innato talento, però ha un bivio di fronte: lavorare per migliorare (anche grazie alla franchigia) o sedersi, accontentarsi e far strappare i capelli dalla testa dei tifosi viola.


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