NBA Draft Preview, 6° posto: Isaac Okoro

Mock Draft vicino a concludersi, oggi è il momento del ragazzo cullato da Auburn, un one-and-done unico nella storia del college

Isaac Okoro

Siamo alla sesta posizione, ma solamente a vedere gli highlights di questo portento ci si chiede come non sia tra le prime tre scelte del Draft. Conosciamolo più da vicino, il classe 2001 che avrebbe potuto saltare direttamente dall’high school alla NBA.

Destinazione: Atlanta Hawks

Un predestinato con l’etichetta di one-and-done già dai tempi del liceo, grazie a numeri da capogiro e al titolo nazionale conquistato con il record di 32 vittorie e zero sconfitte. Al college non è stato da meno, guidando i suoi a 15 successi nelle altrettante partite giocate, Isaac Okoro è senza dubbio uno dei migliori difensori usciti dalla NCAA.

Nativo di Atlanta, Georgia e il fato vuole che sia proprio la franchigia della sua città a sceglierlo, anche se i rumors parlano degli Hawks pronti proprio a sacrificare la sesta pick per arrivare ad un veterano che li porti ai play-off. Attenzione prima di lasciarlo andare, perché un quintetto composto da Trae Young, una guardia a scelta, Okoro, Collins e Capela sarebbe un vero grattacapo per qualsiasi formazione della Eastern Conference.

Punti di forza

C’è poco da dire o forse troppo quando si parla delle doti difensive del ragazzo. Presenza costante sia “on” che “off the ball”, può determinare l’andamento della gara solamente per il suo approccio nella metà campo difensiva. Si adatta in fretta ai meccanismi di squadra ed è in grado di marcare tutti i ruoli, dalle ali fisiche alle guardie più piccole grazie alla rapidità dei suoi piedi e alla struttura possente.

Ha 19 anni, ma è chiaro che siamo davanti ad un giocatore a cui manca davvero poco per diventare una stella anche nel mondo dei grandi. Dopo aver analizzato le sue innate doti difensive, ci spostiamo su quelle offensive, qualità che solo un giocatore versatile come lui può avere. Bravo nel palleggio, attento ai movimenti dei compagni, punta il ferro e conclude con entrambe le mani. Sa quando fermarsi e quando forzare sia nei passaggi sia nei tiri a canestro; ottimo anche nell’uscita dai pick and roll.

Giovane età, approccio alla gara da veterano. Il sogno di ogni allenatore, fa male agli avversari anche quando non mette punti a referto, è un rimbalzista d’élite e il suo essere polivalente è una caratteristica di estrema rarità anche nella NBA moderna.

Punti deboli

Il tiro al di fuori del pitturato, soprattutto oltre l’arco, deve essere il primo aspetto su cui lavorare duramente una volta scelto al Draft. Il 29% da tre punti con 2.5 tentativi non è di buon auspicio se paragonato alla efficienza dal campo (67.8%). Troppo spesso vuole esplodere in penetrazione, non prendendo tiri in catch and shoot assolutamente nelle sue corde. Il lavoro ai tiri liberi sarà un altro aspetto importante, non rassicura il 67% con cui ha chiuso al college.

La gestione dei possessi è da limare, convincerlo ad uno scarico nell’angolo o ad un passaggio in più invece di arrivare al ferro, dove una difesa attenta può stoppare il suo cammino. Il suo QI cestistico è elevato, però non deve sfidare troppo la sorte, l’impatto con la Lega potrebbe farlo diventare un giocatore prevedibile.

L’umiltà è sempre ben accolta, a volte però essere sfacciati non è sinonimo di arroganza, ma di sicurezza nei propri mezzi. Isaac Okoro ha le abilità per sfondare, deve lavorare sulla malizia in campo e non nascondere il suo ego. I suoi numeri parlano di un giocatore da 16 punti di media in 40 minuti, il dato più basso in questa top 20.

Conclusione

Gioca per la squadra, aiuta se stesso e i compagni a trovare la via della vittoria. Nella sua unica dichiarazione “arrogante” ha dichiarato di essere lui la vera prima scelta di questo NBA Draft 2020. Non ci sentiamo di dargli torto, il futuro è roseo e lasciarlo scappare potrebbe essere un grave errore.


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