Inizio NBA, Silver: “Il tempo stringe”

Silver tuona per l’inizio a Natale, ma la NBA comincia a strutturare l’inizio della stagione a partire da Gennaio

I tempi si stringono e Adam Silver insiste con la NBA per trovare l’accordo per l’inizio della stagione. Secondo quanto riportato da Adrian Wojnarowski, il commissioner della Lega avrebbe avvisato le franchigie che il tempo per decidere la data della ripresa sta per scadere.

Se la nuova stagione dovesse prendere il via il 22 dicembre, i training camp dovrebbero partire entro un mese. Ma una data precisa per la ripresa della NBA non c’è ancora perché la lega vorrebbe riprendere appena prima di Natale mentre i giocatori spingono per partire un mese più tardi nel giorno di Martin Luther King.

Ci sono molte persone che stanno cercando di collaborare. Ci vorrà del tempo prima di arrivare ad una decisione definitiva

Anche le dichiarazioni di Malcolm Brogdon, vice presidente della NBPA, lasciano molti punti di domanda sulla data di inizio della nuova stagione. La NBA però vuole accelerare il processo preponderano per la ripresa al 22 dicembre.

Tra i motivi dell’insistenza della NBA, c’è la paura della lega di perdere tra 500 milioni e un massimo stimato di 4 miliardi – senza i ricavi provenienti dalla presenza del pubblico negli stadi – se il campionato 2020-21 dovesse effettivamente partire a metà gennaio.

Con una partenza ulteriormente posticipata cambierebbe la struttura del campionato: 50 partite, al posto di 82, e un torneo Play-in sia per Western sia per Eastern Conference per permettere alla settima, ottava, nona e decima squadra delle due conference di lottare per gli ultimi due posti ai playoff.

Ammesso che tra le contendenti ci siano meno di 4 gare di distanza, si partirebbe con una sfida tra le settima e l’ottava classificata per la conquista diretta di un posto diretto ai playoff. La perdente tra le due andrebbe ad affrontare la squadra sconfitta della sfida tra nona e decima.

Sul modello dei seeding games di Orlando, per guadagnarsi la post season, la nona e la decima provvisoria devono vincere entrambe le sfide, mentre ala settima e all’ottava basta solo una vittoria.

Sperando di poter disputare la stagione col pubblico nei palazzetti, evitando così un danno economico non indifferente, Adam Silver si ha parlato della possibilità di avere i tifosi.

Penso sia realistico. Per quanto riguarda i test rapidi sul mercato, Joe Lacob è stato coinvolto da questo punto di vista, dalla metà di marzo abbiamo provato tutti i tipi di test nel pubblico e nel privato con notevoli progressi dei test rapidi dall’inizio della pandemia. Siamo ottimisti sul fatto che il mercato formerà nuove forme di test rapidi nei prossimi mesi. Se per esempio un tifoso partecipa ad una partita degli Warriors e si sottopone al test, è un. vantaggio prima di tutto per la comunità intera e anche per il datore di lavoro, sia perché valuta la salute della persona sia perché gli permetterebbe di andare a lavoro con tranquillità. Non è necessario un test solo a scopo sportivo.

NBA e NBPA continuano a lavorare per trovare un accordo per cui, inizialmente, era stata fissata la data limite di questo venerdì.


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