Ingram in netta difficoltà ai Mondiali: “È frustrante”

Brandon Ingram in difficoltà alla FIBA World CUP 2023: le parole del giocatore dei Pelicans

Brandon Ingram Team USA

Brandon Ingram, ala dei New Orleans Pelicans, era uno dei giocatori più attesi per il Team USA al mondiale 2023, ma per adesso il suo rendimento nella competizione non è come quello che ci si aspettava (come anche sottolineato anche da Steve Kerr).

Infatti nelle tre partite disputate, il giocatore statunitense ha totalizzato 14 punti (giocando 48 minuti complessivi) ed ha tirato con delle percentuali certamente rivedibili. In questo modo il cestista commenta le sue più recenti prestazioni con la nazionale:

È frustrante per me. Non voglio essere egoista, la squadra sta vincendo. Devo solo trovare il modo per rendermi utile ai miei compagni di squadra

Brandon Ingram

Come citato in precedenza, Brandon Ingram è uno dei giocatori più talentuosi attualmente in NBA e le sue statistiche dell’ultima stagione regolare parlano chiaro: 24.7 punti di media con delle ottime percentuali al tiro: 48% dal campo e 39% da tre punti.

È strano vedere come un giocatore con questi numeri possa avere difficoltà poi in competizioni internazionali, ma possiamo però provare a comprenderne le ragioni e una su tutte è legata al tipo di basket che si gioca a livello FIBA. È una pallacanestro meno spettacolare, con una gestione del possesso e dei tempi di gioco completamente diversi da quelli che siamo abituati a vedere nei campionati statunitensi.

Inoltre, la NBA è indirizzata verso un basket sempre più offensivo, in cui la linea arbitrale spesso tende a favorire l’attaccante piuttosto che il difensore. Come se al primo posto venisse lo spettacolo, e soltanto dopo la pallacanestro.

In questo periodo storico sportivo, c’è una bella differenza tra queste due filosofie di basket e perciò può succedere che cestisti abituati allo stile di gioco americano soffrano questo tipo di competizioni. Tale discorso vale per tutti i giocatori europei che non rendono allo stesso modo in NBA. Dunque non è una questione puramente legata alle abilità degli atleti, ma anche dal tipo di basket che si trovano ad affrontare.

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