Chris Paul può funzionare ai Golden State Warriors?
Dopo le prime due partite di regular season, sembra che il fit tra CP3, Chris Paul, e i Warriors stia rendendo piuttosto bene
Quando i Golden State Warriors hanno inaspettatamente portato a San Francisco Chris Paul e scambiato Jordan Poole ai Wizards, i tifosi della Baia si sono chiesti fin da subito se l’incastro di CP3, nel sistema Warriors, fosse possibile.
Le risposte a questo quesito sono state diametralmente opposte, dividendo a metà l’opinione pubblica.
Da un lato si pensava che l’arrivo di Chris Paul potesse essere un’ottima idea per limitare gli errori del secondo quintetto e favorire la crescita di giocatori giovani, proprio come ha fatto con Deandre Ayton durante la sua permanenza a Phoenix.
Dall’altro, i dubbi su come si sarebbe sposato in campo col gioco dei Warriors durante i minuti insieme a Steph Curry e Klay Thompson e sulle sue abilità difensive, considerando anche gli anni che porta sulle spalle, hanno causato pessimismo tra i tifosi di Golden State.
Dopo una pre-season promettente, con l’inizio della regular season e le prime due partite di GSW in questa nuova stagione abbiamo finalmente avuto la possibilità di osservare Chris Paul nel “vero” contesto NBA e i risultati sono stati ottimi.
Nonostante la sconfitta nella opening night, se andassimo ad analizzare nello specifico le prestazioni di Chris Paul noteremmo come il “Point-God” si sia già ritagliato perfettamente il suo ruolo in fase offensiva.
Nei tratti di partita in cui ha giocato assieme agli “Splash Brothers”, CP3 è riuscito a servire perfettamente i due, combinando in maniera efficace le sue straordinarie abilità di playmaking alle doti di gioco off-ball di Curry Thompson.
Giocare qua è divertente per un playmaker come me. Con Steph e Klay a ricevere, ogni volta che tirano penso che la palla stia per entrare. Giocare con questi ragazzi rende davvero tutto più semplice
Chris Paul
Quando Chris si è trovato a dover gestire i possessi col secondo quintetto nei minuti in cui Curry si è seduto in panchina, le cose sono andate piuttosto bene e nonostante la qualità della panchina Warriors non sia delle migliori, Paul è riuscito a rendere più fluide ed efficaci le fasi di possesso.
Per quanto riguarda la parte dello scoring, CP3 sembra guardare davvero poco il canestro e concentrarsi unicamente sul giocare per i compagni, ma nei momenti in cui ce ne è stato bisogno ha saputo creare e prendere buoni tiri, che se dovessero iniziare ad entrare con costanza renderebbero l’attacco Warriors ancora più prestante.
Due partite sono un campione piuttosto ridotto per poter dare con certezza un giudizio su questo fit e anche se finora i punti trattati facciano sembrare l’innesto di Chris Paul perfetto, restano un paio di fattori di cui tenere conto.
Il primo è quello della difesa, infatti con l’età che avanza e l’atletismo che diminuisce CP3 non ha più le capacità di difendere ad alto livello per tutta la durata di una partita. Per fortuna le lacune difensive di una guardia, con le giuste accortezze tecniche ed i giusti elementi nelle rotazioni, possono essere coperte almeno in parte.
Il secondo è quello di Draymond Green; infatti, Dray non ha ancora avuto la possibilità di esordire in questa nuova stagione ed il suo ruolo di facilitatore potrebbe non incastrarsi perfettamente con un altro giocatore di questo tipo.
Nonostante ciò, solo guardando ed analizzando le prossime partite potremo giungere ad una conclusione ed il rientro di Green potrebbe rivelare un’altra ottima fusione di stili di gioco con Chris Paul.