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Chris Paul espulso: “Con Scott Foster è una questione personale”

Paul spiega che le antipatie con Foster nascono da una vicenda che riguarda anche il figlio di CP3, Christopher, ai tempi dei Clippers

È una questione che va oltre il campo quella tra Chris Paul e Scott Foster: nella partita della notte scorsa tra Golden State Warriors e Phoenix Suns Foster ha espulso il veterano di GSW per somma di falli tecnici.

Tutto in pochi secondi: pare, guardando anche le immagini, che Paul, dopo aver commesso fallo su Kevin Durant, si sia lasciato andare ad “una condotta antisportiva” per riferirsi all’arbitro, come giustificato dallo stesso ufficiale di gara dopo la partita.

Sappiamo che Chris Paul e Scott Foster, da lungo tempo, non si stanno simpatici e dopo l’ultima partita hanno prolungato la loro faida. In conferenza stampa, CP3, che ha giocato poco meno di 17 minuti contro la sua ex squadra, ha accennato all’origine gli scontri con Foster.

È una questione personale. Abbiamo avuto una discussione qualche anno fa, adesso è personale. Sono d’accordo su qualsiasi cosa gli arbitri vogliano dire, ma non sul fatto che usino i falli tecnici per far valere il loro punto. Capite cosa intendo? Devo assicurarmi di essere migliore per stare sul campo coi miei compagni

Chris Paul

Paul, che prima di essere espulso aveva 6 punti con 6 assist e 2 rimbalzi, ha continuato andando più nel profondo, per quanto ritenesse possibile.

È personale. Ci siamo incontrati anni fa io, Scott Foster, Doc Rivers e Bob Delaney quando ero ai Clippers. Dura da un po’ d i tempo, ma non dirò nulla per non essere multato. A questo punto, è quello che è

Chris-Paul

Al momento dell’espulsione di Paul, Foster ha sanzionato anche Steve Kerr con un fallo tecnico per protesta nei confronti dell’arbitro. Una escalation di tecnici che non ha sicuramente giovato ai Golden State Warriors, usciti sconfitti dalla partita contro i Suns.

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