I Bucks come i 100 punti di Wilt Chamberlain

L’incredibile statistica che collega la prestazione dei Bucks ai 100 punti segnati da Wilt Chamberlain

Giannis Antetokounmpo Wilt Chamberlain 100 punti

Stanotte i Milwaukee Bucks di Giannis Antetokounmpo e Damian Lillard hanno massacrato i New York Knicks, guadagnandosi un posto nella Finale della Eastern Conference a Las Vegas.

Davvero un’impresa pazzesca dell’attacco di Milwaukee, che ha segnato ben 146 punti (senza tempi supplementari) ad una difesa che in tutto il precedente mese di Novembre aveva subito solamente 105.9 punti di media a partita (terzo miglior dato in NBA).

Avere in squadra due giocatori come Damian Lillard e Giannis Antetokounmpo aiuta sicuramente, ma tutta la squadra di coach Griffin ha giocato una partita offensivamente stratosferica chiudendo con 23 triple segnate su 38 tentate (60.5% complessivo).

Si ma cosa c’entrano i 100 punti segnati da Wilt Chamberlain ora?

Stanotte i Knicks hanno subito 37 punti in ognuno dei primi 3 quarti. L’ultima volta che è successo? Proprio quel 2 marzo 1962, quando Wilton Norman Chamberlain scrisse una pagina indelebile della storia del basket segnando 100 punti in una sola partita.

In quella partita, una delle poche giocate nella cittadina di Hershey piuttosto che a Philadelphia, principalmente per racimolare qualche altro tifoso in un’epoca in cui l’NBA non era di certo seguita come ora, i Warriors di Wilt disintegrarono i Knicks 169 a 147.

Fu una delle pochissime partite nella storia della NBA che in realtà non si concluse mai: Wilt Chamberlain segnò il suo 100esimo punto con ancora 46 secondi sul cronometro del quarto periodo e gli spettatori invasero il campo per festeggiare la storia.

Give it to Wilt! Give it to Wilt!”. Sono le parole che probabilmente ancora oggi risuonano nell’Hersheypark Arena di Hershey, Pennsylvania.

Le parole che quasi tutto il palazzetto urlava a gran voce mentre i Knicks cercavano disperatamente di non entrare nella storia dalla parte sbagliata, mandando in campo giocatori diversi pur di spedire Wilt in lunetta. Nemmeno la sua nemesi riuscì a fermarlo quel 2 marzo ’62: nonostante un invidiabile 51% in carriera, quella sera “The Big Dipper” mise a segno 28 dei suoi 32 tiri liberi.

Il fatto che ancora oggi molti credono che tutto ciò non sia realmente accaduto (vista l’assenza di filmati della partita) non fa che confermare la grandezza di Wilt Chamberlain. Un atleta difficilmente riconducibile al genere umano. Una figura semplicemente mistica che tutt’ora, a più di 20 anni dalla sua prematura scomparsa, è ancora in cima a molti fascicoli di record NBA.

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