Anthony Davis in formato MVP non basta più
Non bastano i 40 punti di Anthony Davis: la brutta sconfitta contro Boston sembra aver dato il colpo di grazia ad un roster già in crisi
La partita dell’NBA Christmas Day contro i Boston Celtics, che fa seguito alle ultime complicatissime gare dei Los Angeles Lakers, lascerà ai gialloviola ferite profondissime, ben più del -11 finale.
Infatti la squadra di coach Darvin Ham non ha praticamente mai dato l’impressione di poter vincere, nonostante la serataccia al tiro di Tatum e diverse disattenzioni difensive dei Celtics. I 40 punti di Anthony Davis in tal senso dimostrano che neanche le serate di grazie dell’ex-Pelicans sono più sufficienti per battere i superteam dell’Est.
Chi esce forse peggio di tutti da questa sfida è LeBron James, che è visibilmente andato in difficoltà fisica contro i più giovani e prestanti dei Celtics. Il Re nel quarto periodo ha ceduto il passo, sbagliando tiri, perdendo palloni sanguinosi e risparmiandosi completamente i rientri in fase difensiva, lasciando voragini incolmabili per i compagni.
Sembra ormai appurato che questa squadra ha esaurito il suo ciclo con la vittoria dell’NBA In-Season Tournament, che ha privato il gruppo delle poche energie mentali residue. A questo punto sembra inevitabile un avvicendamento in ottica della trade deadline: il dubbio principale ora sarà sul target del mercato gialloviola.
Meglio puntare su una stella fatta e finita come Zach LaVine o DeMar DeRozan o rinforzare più reparti con difensori ad hoc che possano coprire i buchi che lasciano le stelle attuali?
Gli assets per fare buone mosse non mancano, starà al sempre discusso GM Rob Pelinka individuare i nomi giusti. Quel che è certo è che così la squadra non è competitiva e lo stesso LeBron non sembra più in grado di trascinare questo gruppo al titolo.