I Memphis Grizzlies di Ja Morant sono più forti del previsto
I Memphis Grizzlies sono a 4 vittorie su 4 dal rientro di Ja Morant. Dove può arrivare veramente questa squadra?
Memphis è tornata in corsa per un posto ai Playoff e la ragione si chiama: Temetrius Jamel Morant. Sei vittorie nelle prime 25 uscite stagionali senza di lui, 4 vittorie nelle ultime 4 con lui in campo. Un impatto spaventoso.
Il numero 12 è tornato a fare sul serio: 28.8 punti, 5.3 rimbalzi, 8.5 assist con il 50.6% dal campo, queste le cifre dal suo rientro. Un rientro che ha riportato fiducia e consapevolezza ad una squadra che nella prima parte di stagione è sembrata completamente smarrita.
La fase offensiva è ancora certamente da limare, lontana dall’eccellenza delle migliori squadre in NBA (18esimo posto su 30 per Offensive Rating dal rientro di Ja), ma per la prima volta dall’inizio della stagione l’attacco di Memphis è sembrato avere delle regole più o meno precise.
L’estro e la capacità di creare vantaggio di Ja Morant sono fondamentali per un attacco generalmente statico come quello di coach Jenkins e nelle ultime 4 partite la differenza con lui in campo è stata lampante.
I Memphis Grizzlies senza Ja Morant sono ultimi in NBA per punti segnati di media (107.3) e per percentuale da tre (33.2%)… era difficile far peggio di una squadra a quota 27 sconfitte consecutive ma i Grizzlies ci sono riusciti.
Per loro fortuna la difesa è una delle migliori in NBA: sono settimi in NBA per Defensive Rating in stagione (terzi dal rientro di Morant). Nell’ultima partita contro i Pelicans la squadra di Jenkins ha chiuso con 17 stoppate e 10 rubate, simbolo di una difesa di squadra che i giocatori di New Orleans hanno definito “soffocante”.
Zion Williamson ha chiuso con meno del 45% dal campo in sole 4 delle 25 partite giocate quest’anno, due di queste quattro sono arrivate proprio contro Memphis (19 e 26 dicembre). L’innesto di Marcus Smart – passato sottotraccia nell’estate di Damian Lillard e Jrue Holiday – è stata una mossa decisamente azzeccata per consolidare un sistema difensivo già di primissimo livello.
La coppia formata da Marcus Smart e Jaren Jackson Jr. – ultimi due vincitori del premio di Difensore Dell’Anno – non poteva che dar vita ad una delle migliori squadre difensive dell’intera NBA e così è stato.
Dove possono arrivare i Grizzlies con Ja Morant?
Solamente 2 settimane fa i Grizzlies avevano lo 0.4% di possibilità di qualificarsi ai Playoff (secondo gli analisti di ESPN), mentre già oggi questa squadra ha tutte le carte in regola per giocarsi il sesto seed ad Ovest con 53 partite ancora da giocare.
La stagione è ancora lunga e il rientro di Ja Morant ha riportato quella magia che mancava in una squadra davvero spenta. La difesa continuerà ad essere il punto forte di questo gruppo e l’attacco migliorerà anche grazie allo spazio creato dall’attrazione che è in grado di esercitare Morant quando è in campo.
L’unico grande – forse enorme – punto interrogativo di questa squadra rimane il centro. L’infortunio al legamento crociato di Steven Adams ha tagliato di netto le gambe ad una squadra che con lui in campo avrebbe potuto lottare anche per un posto alle Finals.
La buona volontà di Xavier Tillman non basta per trasformarlo in un centro presentabile in sede di Finale di Conference, con l’esperienza dello scorso anno contro Anthony Davis che conferma senza troppi dubbi la tesi. Per non parlare poi di Bismack Biyombo: sostituto d’emergenza pescato quasi alla cieca dalla free agency dopo la notizia dell’infortunio di Adams, ha passato gli ultimi anni cercando di traslocare meno volte possibile. Con la maglia di Memphis sta tenendo un’invidiabile media di 6 punti e 6 rimbalzi in più di 24 minuti in campo.
Il front office di Memphis sa bene di doversi muovere sul mercato per trovare un centro titolare all’altezza del resto dell’organico e la trade deadline di febbraio rappresenterà molto probabilmente il momento chiave per comprendere le ambizioni di questa squadra.