Il Load Management non diminuisce gli infortuni

La NBA ha rilasciato un report analitico in cui spiega la non efficacia del Load Management

Kawhi Leonard e Paul George

L’NBA ha recentemente rilasciato un report a tutte le franchigie, all’interno del quale viene spiegato come il “load management” non abbia effetti positivi sul numero degli infortuni dei giocatori.

Questo è solo l’ennesimo tentativo, oltre alle nuove regole, della lega e di Adam Silver di limitare il più possibile questa tendenza. Il report, dalla lunghezza di 57 pagine, è stato realizzato dalla dottoressa Christina Mack analizzando principalmente:

  • Il numero di partite giocate in relazione agli infortuni
  • Il numero di partite consecutive nei calendari agli infortuni
  • Il totale delle partite giocate e degli infortuni

I risultati dell’analisi mostrano come saltare diverse partite non riduca il numero di problemi fisici dei giocatori. La fase di tempo analizzata per la realizzazione di questo report è stata dalla stagione 2013-2014 alla 2022-2023, anni in cui il fenomeno del load management è andato ad aumentare progressivamente.

Basti pensare che negli anni 90 il numero medio di partite saltate dalle stelle erano circa 10, mentre attualmente il numero ammonta a ben 24. Questo costituisce chiaramente un problema per lo sport che amiamo e, per fortuna, diverse squadre e giocatori stanno riuscendo a capire che la soluzione migliore per evitare problemi di questo tipo è proprio giocare, evitando contatti o cadute eccessive inutili, e non saltare partite andando a perdere forma e ritmo, entrambi fondamentali nel basket.

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