Giannis in the Matrix: “La stagione più difficile della mia carriera”

Giannis Antetokounmpo, in una recente intervista, ha sottolineato la difficoltà di questa stagione NBA

Giannis-Antetokounmpo

La stagione dei Bucks non è esattamente al punto in cui tutti si immaginavano fosse a metà marzo: i Boston Celtics hanno 9.5 partite di vantaggio e i Cleveland Cavaliers stanno mettendo a serio rischio anche il secondo seed ad Est. Il cambio di allenatore dopo 45 partite ( 31-13 il record allora) non è stato un segnale di tranquillità verso l’esterno e il processo di integrazione di Damian Lillard sta proseguendo lentamente.

Dopo la netta sconfitta con i Kings, che concludeva una tour di 4 trasferta (bilancio 1-3, non esattamente ciò che si auguravano Giannis&co), Giannis Antetokounmpo ha rilasciato un intervista a Sam Amick di The Athletic, in cui si è aperto in maniera piuttosto inusuale per una star della NBA, anche se non la prima volta in cui la star dei Bucks approfondisce la sua visione su ciò che lui chiama “Bolla”.

È dura. Questa è la stagione più dura della mia carriera. Non solo fisicamente, ma devo tornare me stesso. All’inizio dell’anno non lo ero. (…) Penso però che quando affronti delle avversità, sono quelli i momenti in cui puoi davvero eccellere

Giannis Antetokounmpo

Il greco ha precisato che i 4 allenatori ( Budenholzer, Griffin, l’interim di 3 gare di Prunty e poi l’arrivo di Rivers) e l’arrivo di Dame hanno richiesto molto in termini mentali, richiedendogli di ricostruire, passo dopo passo, il suo essere dentro una nuova realtà.

Giannis si è poi soffermato sulla questione Lillard appunto, sottolineando quanto per l’ex Portland questa annata sia molto pesante dal punto di vista umano, dovendosi ambientare in una città come Milwauekee, in una squadra con compagni molto diversi (più forti, se si legge tra le righe…) e contemporaneamente affrontare un divorzio, con conseguente lontananza dei suoi 3 figli:

È difficile per chiunque, e credo che a chiunque altro non sarebbe richiesto di fare ciò che è richiesto a Damian davanti a 20.000 persone tutte le sere. Ma è anche per questo che prendiamo così tanti soldi

Giannis Antetokounmpo

Ultima parte dell’intervista è stata poi incentrata sulla corsa MVP. Giannis sta viaggiando alle “solite” sue medie: 30.8 punti, 11.2 rimbalzi e 6.4 assist, la sua squadra è comunque seconda nella Eastern Conference e la sua TS% è al 65.4. Eppure il suo nome non compare tra i favoriti per il titolo di MVP della Lega.
Il pensiero di Giannis sul tema è piuttosto chiaro:

Questa è una delle mie migliori stagioni? Voi dite di si, e questo è quello che mi fa andare avanti e a testa alta. Il massimo a cui posso ambire è giocare a questo livello ogni anno. Non voglio entrare nel Matrix, nella bolla del -si è lui, è lui l’MVP-. Non piangerò mai per avere il premio dicendo di meritarlo di più di altri

Giannis Antetokounmpo
Diciamo che l’ultima parte va in pochino in contraddizione con quello capitato contro i Pacers.

Benché non sia ormai raro che Giannis “espanda” la conversazione su temi non strettamente di campo, ma che poi inevitabilmente hanno un impatto sulla stagione, è comunque molto interessante avere un top-5 della Lega (se non top 3) che si apre in questo modo e che fornisce un suo punto di vista personale su ciò di cui tutti parlano.

La stagione dei Bucks si deciderà da Maggio in poi (salvo disastri al primo turno): il tempo a Milwaukee comincia a stringere ed è tempo di cambiare la narrativa attorno a questa annata. Prestazione come quella di Sacramento vanno nella direzione esattamente opposta.

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