NBA Play-In Tournament, la preview della Western Conference

Zion, LeBron, Fox, Steph: con dei nomi così, lo spettacolo ad Ovest è assicurato!

LeBron James e Steph Curry

Dopo un’annata di fuoco per tutta la Western Conference, che ha visto sorprese e ribaltamenti fino all’ultima giornata, ci attende un doppio turno di NBA Play-In Tournament a dir poco stellare, tra martedì 16 e venerdì 19 aprile, che ci dirà chi tra Pelicans, Lakers, Kings e Warriors accederà ai Playoff NBA. (qua trovate la preview della Eastern Conference)

La vittoria di ieri dei losangelini a New Orleans ha ribaltato degli scenari che sembravano già scritti, permettendo ai Suns di scappare via e relegando i Pelicans ad uno scomodissimo Play In, con Thunder e Nuggets in attesa di conoscere i loro prossimi avversari.

Dopo una prima parte di Regular Season esplosiva, i New Orleans Pelicans sembravano destinati a ben altri palcoscenici, ma gli infortuni di Zion Williamson prima e Brandon Ingram poi hanno complicato di parecchio le cose.

Ciononostante, il roster a disposizione di coach Willie Green è profondo e validissimo, soprattutto grazie ad una fase difensiva d’élite ed una fisicità davvero difficile da arginare. In attacco talento, fantasia e dimensione perimetrale non mancano, ma poi, in caso di difficoltà nell’arrivare a canestro, c’è sempre la validissima opzione che prevede di passare la palla al bulldozer in maglia numero 1.

Insomma lo avrete capito, NOLA piace tanto e ha tutte le carte in regola per arrivare ai Playoff NBA, sebbene la partita di martedì appaia proibitiva. I dominatori annunciati di questo torneo sono i Los Angeles Lakers, che hanno un roster da contender ma puntualmente si sono aggrovigliati su loro stessi, complicandosi tremendamente la vita soprattutto nella prima metà di stagione.

Anche perché nella seconda ci hanno pensato LeBron James e Anthony Davis (il cui infortunio non preoccupa) ad alzare i giri del motore, migliorando considerevolmente le prestazioni loro e di tutti i compagni. Austin Reaves, Rui Hachimura e soprattutto D’Angelo Russell completano alla perfezione un roster che vede l’unica criticità nel suo allenatore, Darvin Ham, che finora non ha conquistato davvero nessuno.

Nella sfida tra nona e decima classificata, che peraltro sarà un rematch di un’appassionante serie di 7 gare dello scorso anno, i Sacramento Kings affronteranno gli Warriors. Dopo la grande annata scorsa, era lecito attendersi i ragazzi di Mike Brown decisamente più in alto, ma i tanti momenti di distrazione avuti in stagione in partite alla portata hanno complicato i piani dei californiani, riducendoli al ruolo di Cenerentola in un Play In che appare un ostacolo veramente troppo alto per loro, nonostante De’Aaron Fox e Domantas Sabonis costituiscono sempre due pericolose mine vaganti da disinnescare per le avversarie.

Reduci da un tristissimo decimo posto, frutto di una programmazione indegna e poco consona ai pragmatici Golden State Warriors della “dinastia”, i ragazzi di Steve Kerr arrivano a questo bracket con la consapevolezza di una stagione buttata al vento, ma anche tanta voglia di rivalsa.

Perché se è vero che la Regular Season ha assunto rapidamente tratti drammatici, è vero altrettanto che questo è un roster che ha un’esperienza senza eguali ad alti livelli, oltre che uno dei giocatori più forti della storia: Steph Curry ha capito il difficile momento dei suoi, innalzando esponenzialmente il proprio livello nelle ultime settimane e trascinando i compagni ad un finale di stagione quantomeno dignitoso.

Accanto a lui, oltre agli storici Klay Thompson e Draymond Green, entrambi in calo, c’è soprattutto la forza fresca portata da Jonathan Kuminga, che finalmente ha trovato continuità di minuti e rendimento (prima di tornare inspiegabilmente in panchina nelle ultime uscite…) che si richiedeva ad una settima scelta come lui. Tutto sommato, la sfida ai Kings appare alla portata per i GSW, mentre l’eventuale secondo turno sarebbe decisamente più impegnativo e li vedrebbe sfavoriti a prescindere dall’avversaria.

L’incertezza che aleggia sui Play In dell’Ovest è tanta, come avrete capito; per chi ne uscirà vincente ci sarà la possibilità di riscattare l’annata sotto le attese, ma le grandi firme presenti spianano il terreno a sconfitti illustri, che inevitabilmente ci saranno.

Quel che è certo è che ci divertiremo come non mai già a partire da martedì notte, perché questi appuntamenti costituiranno i primi veri scontri da Playoffs della stagione.

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