Le giocatrici di WNBA sono sottopagate?
In seguito al Draft è iniziata una polemica riguardante lo stipendio delle giocatrici WNBA
Come previsto, Caitlin Clark è stata scelta come prima assoluta al Draft WNBA del 2024 dagli Indiana Fever. Nonostante la gioia di essere stata selezionata sopra qualsiasi altra giocatrice della classe, questa grande notizia porta con sé una macchia.
Infatti, il contratto della giocatrice che ha dominato il college basketball negli ultimi anni sarà di soli 338 mila dollari in 4 anni, per una media di 84.5 annui (Victor Wembanyama ha firmato un contratto di 4 anni a 55.174,766 milioni di dollari).
Considerando il calibro di una giocatrice come la Clark e che durante la sua esperienza nella NCAA, grazie ad un accordo con la NIL, ha guadagnato quasi un milione di dollari, le cifre del suo contratto WNBA non sembrano proporzionate.
Inoltre, come nel caso dei contratti NBA, c’è da tenere conto delle numerose tasse a cui tutti gli stipendi sono sottoposti e che andranno a ridurre ulteriormente la paga della stella della pallacanestro femminile.
Ovviamente, tenendo conto anche delle sponsorizzazioni, ciò non vuol dire che Caitlin avrà problemi di natura economica ma, se pensiamo che James Harden ha pagato l’equivalente di quasi due anni di stipendio della Clarke con una semplice multa afflitta dalla lega, è chiaro l’enorme dislivello tra le due leghe.
Sebbene entrambe le leghe pratichino lo stesso sport, ci sono differenze significative nella durata della stagione (4 mesi per la WNBA contro gli 8 della NBA), nell’audience televisiva, negli sponsor e nei ricavi complessivi che generano.
Questi fattori influenzano direttamente la disponibilità di fondi per gli stipendi dei giocatori e delle giocatrici. Quindi, anche se può sembrare ingiusto confrontare direttamente gli stipendi, è importante considerare il contesto economico e strutturale di ciascuna lega.