Step Back, 4 punti deboli delle finaliste di conference: episodio 11

Undicesimo episodio della nuova rubrica Dunkest: questa volta parleremo di Anthony Edwards, Mavs, Boston Celtics, Tyrese Haliburton

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È lunedì, è ovvio che pubblichiamo un nuovo episodio di StepBack. Questa volta sviluppato sulle carenze delle finaliste di Conference ai Playoff NBA 2024: Mavs, T’Wolves, Celtics e Pacers.

Minnesota – Le percentuali al tiro di Anthony Edwards

Dopo una gara-3 in cui ha messo in parte a posto la mira, le percentuali di Anthony Edwards in questa prima esperienza alle finali di Conference restano decisamente basse: 38.6% dal campo e 33% dall’arco, facendo venir meno un contributo che McDaniels, Reid ecc hanno compensato soltanto in parte. Senza Ant-Man, difficile pensare di vincere.

Dallas – La continuità nel tiro da tre punti

I Mavs finora non hanno avuto bisogno del tiro da 3 punti per vincere – anche se il 50% dall’arco in gara-3 contro i T’Wolves ha fatto comodo. Contro Boston alle Finals potrebbe non essere così: due tiri su tre dalla lunga distanza passano dalle mani di Luka Doncic e Kyrie Irving, ma è il supporting cast (Washington, Jones, Green) a non dover sbagliare.

Boston – La protezione del ferro (contro i lunghi avversari)

Tutto facile per i Celtics contro i Pacers che “vedono” le Finals sfruttando la profondità della rotazione, il maggior talento e l’esperienza – che pesano in attacco e in difesa. Nella propria metà campo però è cruciale recuperare Porzingis: senza i suoi centimetri, l’accoppiamento con i Mavs (o con i T’Wolves) può creare problemi in area.

Indiana – Muovere tanto la palla non sempre aiuta

I Pacers viaggiano a 400 passaggi di media in 24 minuti in queste finali di Conference – contro i 276 dei Celtics – senza però riuscire a trarne il vantaggio sperato: il risultato complessivamente sono 14 palle perse in più, 36 tiri liberi in meno tentati e (soprattutto) i 24 punti complessivi che portano Boston avanti 3-0 nella serie.

Il video della settimana

È successo più volte nelle interviste durante la stagione: in pochi secondi, la voce di Haliburton ha cambiato colore e intonazione – senza che l’All-Star dei Pacers se ne rendesse conto. I video fanno sorridere e non sono passati inosservati: lui non sa perché succede, gli esperti parlano di stress. Abbiamo tutti bisogno di vacanza.

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