NBA, i 10 migliori non-europei di sempre

Guardiamo oggi quelli che sono i migliori giocatori, passati e presenti, non statunitensi. Abbiamo escluso gli europei ai quali verrà dedicata una lista a parte a breve

Steve Nash in azione coi Suns

Al giorno d’oggi nella lega di basket numero uno al mondo possiamo trovare una lunga lista di fenomeni provenienti dai 5 continenti. Sebbene gli Stati Uniti continuino ovviamente ad essere in testa per quanto riguarda la quantità di talenti prodotti, ormai da tempo il divario con il resto del mondo non è più così evidente. In questo articolo troverete i 10 migliori stranieri nella storia della lega con una sola eccezione: non sono stati presi in considerazione gli europei, la cui fucina avrebbe prodotto una lista altrettanto lunga e ben fornita.

10. Leandro Barbosa

Il buon Leandrinho può vantare nel proprio palmarès l’anello vinto nel 2015 con i Golden State Warriors, sebbene non da protagonista, ed il premio di Sixth Man Of The Year vinto nel 2007 con la maglia dei Suns di Nash & Stoudamire. Un ottimo tiratore da 3 punti, esempio perfetto di quello che viene definito un giocatore “di contesto”.

9. Al Horford

Passando all’attualità troviamo il 33enne dominicano attualmente tra le fila dei Philadelphia 76ers, un veterano in forza ad una squadra promettente come poche, ma che sembra ancora troppo immatura per pensare al titolo. Con Horford però la franchigia della Pennsylvania può contare su un 5 volte All Star che ha ancora tanto da dare: chissà che dopo una dozzina d’anni nella lega il buon Al non possa terminare la carriera con il trofeo più importante.

8. Ben Simmons

Secondo nome nel roster dei Sixers è ovviamente il playmaker australiano della squadra. Sta cominciando ad aggiungere quella parte fondamentale che mancava al suo gioco, il tiro, e pare lo stia facendo con discreti risultati. Il talento è indiscutibile, tanto da permettergli di avere momenti di puro dominio delle partite nonostante la mano fosse affidabile soltanto nella zona del pitturato fino ad ora. L’impressione è che la coppia con Embiid, per quanto scenografica, possa fare male ad entrambi: sarà il tempo a dirlo.

7. Pascal Siakam

Un 2019 da incorniciare per il secondo camerunense di questa classifica, capace di portarsi a casa il premio di Most Improved Player con uno dei miglioramenti (tutt’ora in corso) più eclatanti degli ultimi anni e, soprattutto, il titolo di campione NBA a seguito della storica cavalcata dei Toronto Raptors. Dopo l’addio di Kawhi, si è preso sulle spalle i compagni, passando da comprimario di alto livello a vera e propria superstar, tutto ciò a soli 26 anni di età: un nuovo idolo per la città di Toronto.

6. Joel Embiid

Parlando degli attuali 76ers, non si può non nominare The Process, indubbiamente l’anima della squadra. Il camerunense classe 1994 ha un talento incredibile ed un potenziale di miglioramento senza limiti, tranne quelli legali ad un carattere talvolta troppo esuberante che gli fa perdere la concentrazione. Nonostante una costanza ancora da trovare ed una condizione fisica non sempre al top, Embiid è uno dei centri migliori in circolazione, se non il migliore, motivo per cui merita un posto in questa speciale classifica nonostante sia soltanto alla sesta stagione giocata nella lega.

5. Yao Ming

Quasi 230 cm di altezza per circa 140 kg per un talento la cui carriera è stata chiusa anzitempo dagli infortuni. 9 stagioni nella lega e 8 presenze all’All Star Game per la stella di Shanghai, entrato nella Hall Of Fame nel 2016. Un’icona non solo per il suo gioco ma anche per il successo che ha portato alla NBA sul piano del marketing e dei rapporti con la Cina, mai floridi quanto durante la Dinastia Ming della pallacanestro.

4. Dikembe Mutombo

Nato a Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo, Mutombo è uno dei migliori difensori di tutti i tempi, tanto da potersi fregiare del titolo di miglior difensore NBA per ben 4 volte. Secondo nella lista ogni epoca delle stoppate, dietro soltanto ad Olajuwon. Il celebre grido Not in my house mentre scuoteva il dito dopo aver stoppato l’avversario è un marchio di fabbrica destinato a rimanere impresso per sempre nella memoria dei fan di più vecchia data.

3. Manu Ginobili

Sempre difficile separare l’argentino dai suoi due compari Duncan e Parker, ma in questo contesto ci tocca. 4 anelli di campione NBA per Manu, ai quali aggiungiamo con orgoglio anche la vittoria del campionato italiano e di 2 Coppe Italia con la Virtus Bologna nella parentesi italiana pre-NBA. L’incarnazione di genio e sregolatezza, quella sregolatezza perfetta per completare l’ineccepibile scacchiere di Popovich.

2. Steve Nash

Un intero ventennio nella lega per il canadese nato a Johannesburg, in Sud Africa e pensate che la sua prima passione è stata il calcio. Per nostra fortuna ha cambiato idea, così come ha cambiato il gioco con la sua visione di gioco fuori dall’ordinario. MVP back-to-back nel 2005 e nel 2006, 8 volte All Star, 5 volte miglior assistman della lega e innumerevoli perle lasciate qua e là per tutta l’America.

1. Hakeem Olajuwon

Nato a Lagos, in Nigeria, per diventare uno dei migliori di tutti i tempi. Quando si parla della NBA degli anni ’90 sembra sempre esserci un buco temporale al posto dei due anni in cui i Bulls di MJ non vinsero il titolo: quei campionati vennero vinti dagli Houston Rockets di The Dream, il quale si portò a casa il titolo di MVP delle finali in entrambe le occasioni, in aggiunta al titolo di MVP della regular season del 1994 e ai due titoli di difensore dell’anno nel ’93 e nel ’94. Che altro? Beh, è uno dei quattro giocatori ad aver messo a referto una quadrupla doppia in NBA: 18 punti, 16 rimbalzi, 11 stoppate e 10 assist per lui nella notte del 29 marzo 1990.

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