NBA, come cambiano Rockets e Wizards dopo la trade

Come cambia l’assetto di Rockets e Wizards dopo una delle trade più controverse degli ultimi anni? Vediamolo insieme

Westbrook Guardia dei Wizards

È arrivata poche ore fa l’ufficialità per una delle trade più discusse di questo mercato NBA, quella che ha portato Russell Westbrook a Washington D.C. e John Wall a Houston.

Le perplessità di molti appassionati NBA sono più che comprensibili, anche se era ormai evidente che tutte le parti coinvolte avessero bisogno di una ventata d’aria fresca. Proviamo ad analizzare le conseguenze di questo scambio sia in ottica Rockets che in ottica Wizards.

Houston Rockets

Senza girarci troppo intorno, i Rockets hanno fatto una mossa a dir poco azzardata. John Wall non calca un parquet NBA dal dicembre 2018 ed è reduce dall’ormai (tristemente) popolare rottura del tendine d’Achille. Stando a quanto abbiamo visto negli scorsi mesi, l’ex stella dei Wizards è guarita da tempo. Tuttavia, visto l’andamento della scorsa stagione, il giocatore aveva deciso di prendersi ancora un po’ di tempo per rientrare a pieno regime nella stagione 2020-2021.

Come rientrerà però dall’infortunio? Lo scopriremo solo vivendo, e lo stesso sarà per i Rockets. Nonostante gli evidenti problemi d’intesa sul campo tra Harden e Westbrook, la franchigia texana aveva a disposizione due dei migliori giocatori della lega, entrambi al 100% della forma. La scelta di scambiare Russ per un giocatore fermo da 2 anni sembra più un disperato tentativo di trattenere un Harden scontento che una ponderata mossa di mercato.

Va anche detto però che un Wall anche solo all’80% sarebbe un’aggiunta sensazionale per la squadra e, soprattutto, un partner più adatto per The Beard rispetto a Westbrook. Tutto ciò ipotizzando che Harden rimanga a Houston, scenario tutt’altro che scontato. In caso di addio del Barba, i Rockets dovrebbero ripartire quasi da zero, con Wall come pietra angolare della rifondazione.

Washington Wizards

Sulla carta, i Washington Wizards sono i chiari vincitori di questa trade. Da un giorno all’altro, la squadra della capitale si è ritrovata a sostituire un giocatore al rientro dopo 2 anni di stop con una delle stelle più brillanti del panorama NBA. Sebbene l’accoppiata Westbrook-Beal ricordi vagamente quella Westbrook-Harden, ci sono delle differenze sostanziali. Il Barba tende a sequestrare il pallone, caratteristica che mal si sposa con il gioco di Brodie. Non a caso infatti, il numero 0 è passato dai 10.7 assist dell’ultima stagione a OKC ai “soli” 7 dello scorso anno.

Discorso diverso invece per Beal. Anche la guardia dei Wizards è uno scorer di primissimo livello, ma non ha per forza bisogno di avere la palla in mano tutto il tempo, né lo desidera. Il “matrimonio” Beard & Brodie, per quanto suggestivo, era destinato a finire presto, e così è stato. Probabilmente, la colpa è in parte da attribuire anche a Mike D’Antoni, incapace di far giocare insieme le sue due stelle per farle rendere al meglio. Ora Westbrook ritroverà Scott Brooks come coach. Anzi, sembra proprio che questo sia stato uno dei motivi del suo “sì” al trasferimento a Washington.

Il roster nel complesso è piuttosto solido, soprattutto per quanto riguarda il quintetto titolare. A sostegno delle due superstar, a partire dalla palla a due dovremmo infatti trovare Davis Bertans, Rui Hachimura e Thomas Bryant, giocatori di buon livello ma ancora un po’ acerbi. Una guida come quella di Westbrook e Beal potrebbe essere la chiave per far sbocciare definitivamente tutto il loro potenziale inespresso. Dopo questa trade, i Playoff devono essere l’obiettivo minimo.

Una postilla doverosa. Non dovendo più spartire i possessi e il protagonismo con Harden, Westbrook può tornare ad essere Mr. Triple Double e, di conseguenza, uno dei giocatori più determinanti del nostro Fanta NBA.

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