La Dynasty dei Boston Celtics messa a rischio dalla Luxury Tax
Boston sarà una delle squadre più costose nella storia NBA tra contratti e oneri fiscali: la stima di è di almeno 438 milioni a stagione

«Boston Basketball Partners intende vendere tutte le azioni del team», è il testo della nota diffusa su X dall’account ufficiale dei Campioni NBA, i Boston Celtics. Una decisione che nasce “da considerazioni di pianificazione patrimoniale e familiare”.
Il valore stimato dei Celtics prima dell’ultimo Titolo era di 4.7 miliardi di dollari. Wyc Grousbeck e il suo socio di minoranza Steve Pagliuca avevano concluso l’acquisto della franchigia nel 2002 per 360 milioni di dollari.
Secondo alcuni analisti, dietro i motivi della cessione ci sarebbero i recenti rinnovi monstre di alcuni giocatori dei Celtics: Tatum, Brown, Holiday e Porzingis renderanno Boston una delle squadre più costose della storia della NBA nei prossimi anni.
Yossi Gozlan, esperto di CAP, prevede che tra stipendi e Luxury Tax – la multa molto salata che viene comminata quando i FO superano il Salary Cap per tre stagioni consecutive – le spese dei Celtics raggiungeranno i 438 milioni per stagione. E questo senza tener conto del prossimo rinnovo di Al Horford.
A proposito di Luxury Tax, dalla stagione 2025-26 la formula cambierà, rendendo il sistema ancora più punitivo per i contribuenti abituali come i Celtics. Il Salary Cap aumenterà del 10% e secondo le stime, la sanzione di Boston ammonta già a circa 250 milioni di dollari.
Stando alle nuove regole del Contratto Collettivo firmato nel 2023, la tassa di lusso per le squadre che supereranno il tetto salariale di 20 milioni aumenterà del 40%; al 52.6% sforando il cap per il secondo anno consecutivo.
Se l’obiettivo di Boston è la longevità, l’aggressività finanziaria sul mercato potrebbe diventare un avversario a lungo termine non indifferente.