James Harden è tutto tranne che egoista
Non si può dire che James Harden sia un giocatore egoista, considerando le ultime scelte della sua carriera NBA

Egoista, tossico, individualista. È stato detto più o meno di tutto, di quello che di negativo poteva essere detto, a riguardo di James Harden. Abbastanza immeritatamente.
Critichiamolo per i Playoff delle ultime tre stagioni. Quelle critiche sono legittime, considerando le prestazioni ben al di sotto delle aspettative.
A James Harden è stato puntato il dito contro per aver messo in primo piano la necessità di cambiare franchigie per vincere, ma è solo una parte della realtà.
Ai Brooklyn Nets ha giocato i Playoff mettendo in secondo piano il rischio di aggravare un infortunio al ginocchio, con l’obiettivo di vincere insieme a Kyrie Irving e Kevin Durant.
Nella off season 2022, Harden ha rinunciato a 15 milioni della propria Player Option per garantire ai Sixers flessibilità salariale utile a costruire una contender.
Nulla di diverso anche in questa Free Agency. Accettando il biennale da 70 milioni, il Barba permette ai Clippers di lavorare sui punti deboli di una squadra da riprogettare, dopo le partenze di George e Westbrook.
Le sue scelte economiche smentiscono la narrazione mediatica che descrive un giocatore egoista. Vincere, ora, sarebbe l’ultimo passo per soddisfare le aspettative e smentire anche le critiche.