Shaquille O’Neal: “Per motivare Kobe lo facevo arrabbiare”

Shaq racconta come faceva arrabbiare Kobe Bryant prima delle partite, a suon di frecciatine e paragoni con i suoi rivali

USA TODAY Kobe Bryant Shaquille O'Neal Lakers

Per essere considerati tra i giocatori più forti della storia, il talento non basta. Serve anche una buona dose di motivazione personale, non sempre facile da trovare da sé stessi. Quando hai un compagno di squadra che ti stuzzica, che ha sempre delle frecciatine pronte, a volte può essere un boost ulteriore. Lo è stato Shaquille O’Neal con Kobe Bryant, come ha racontato nell’ultima puntata del podcast “The OG Show” condotto da Udonis Haslem e Mike Miller.

Quante gliene ha riservate a Kobe. Quanto lo ha motivato ad andare sempre a quell’asticella che Bryant poneva già molto in alto per sé stesso: Shaq usava delle frecciatine per stuzzicare il suo compagno di squadra negli anni dei Los Angeles Lakers. Sapeva che in questo modo, soprattutto nelle partite di una certa importanza, la leggenda gialloviola avrebbe dato tutto e anche di più.

Dicevo cose per farlo arrabbiare di proposito perché sapevo che era in quei momenti che giocava al meglio. Gli dicevo cose come: “Non sei Michael Jordan,” oppure, “C’è questo ragazzo LeBron a Cleveland che è meglio di te

Shaquille O’Neal

O’Neal usava il paragone con Michael Jordan – il “maestro” di Bryant – e la rivalità con LeBron James per dare un motivo in più a Bryant per entrare nella sua modalità “Black Mamba”. Non aveva bisogno, ma come ha raccontato più volte, a Shaq (dubbioso sul possibile back-to-back dei Celtics) piaceva stuzzicare puntigliosamente Kobe. Insieme hanno vinto 3 anelli e dominato la NBA per un quinquennio buono: la coppia più imponente della storia.

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