Il futuro dei Rockets è un’intrigante mystery box
Gli Houston Rockets sono la squadra più affascinante della NBA. Hanno tante potenziali stelle in cerca di affermazione. In ottica futura, un’opportunità ma anche un rischio
Gli Houston Rockets sono la squadra più affascinante della NBA. Competitivi e giovani (26.2 anni di media), allenatori esigenti e un’abbondanza di talenti intriganti da sviluppare o scambiare.
“Non c’è una squadra più profonda della nostra”. Le parole sono del proprietario Tillman Fertitta: i Rockets iniziano la nuova stagione con aspettative molto elevate.
Green, Sengun, Whitmore, Smith Jr, Eason, Thompson e Sheppard. Con un nucleo di potenziali stelle tutte sotto i 24 anni, i Play-In sono un obiettivo alla portata. Tutti vogliono affermarsi in NBA. Tutti vogliono minuti, la palla tra le mani nei possessi decisivi; responsabilità che dovranno essere bravi a dividersi.
Per i Rockets, è un’opportunità ma anche un rischio. Poche squadre in NBA si trovano in questa situazione, che può essere un vantaggio ma anche una sfida in ottica futura. Il Front Office dovrà prima di tutto decidere sui rinnovi al massimo salariale di Sengun e Green, valutando anche le opzioni per le estensioni di Smith Jr e Whitmore nelle due stagioni successive.
Seppure non ingovernabile, la gestione economica sarà cruciale. Per chiudere la ricostruzione ed essere una contender, Houston dovrà usare una buona parte dello spazio salariale per firmare anche una superstar.
Non sarà possibile accontentare tutti. Rispettando il nuovo Contratto Collettivo, i Rockets potranno concedere tre estensioni al massimo salariale; ottimizzare il resto del cap space per altre mosse sarà decisivo per il futuro della squadra.
Houston è all’inizio di un periodo che potrebbe rivelarsi davvero speciale. Insieme alla speranza e all’eccitazione che accompagnano l’inizio della nuova stagione NBA, c’è anche lo stress di scoprire quanto possano essere precari i prossimi passi.