NBA, confermato il protocollo di rientro nella bolla

Nella giornata di ieri, la NBA ha ufficialmente comunicato alle squadre le misure da adottare al ritorno dei giocatori ad Orlando

Zion Williamson Ala dei Nop

Nell’ultima settimana, alcuni giocatori sono stati costretti da esigenze familiari o personali a lasciare la bolla di Orlando. Il primo è stato nientemeno che Zion Williamson, seguito poi da Montrezl Harrell e, per ultimo, da Patrick Beverley. Le notizie hanno ovviamente allarmato i tifosi di Pelicans e Clippers, preoccupati, oltre che per la partenza, anche per l’eventuale quarantena a cui gli atleti sarebbero stati sottoposti una volta tornati ad Orlando.

Ci ha pensato il solito Shams Charania a rispondere ai quesiti degli appassionati, annunciando via Twitter la conferma del protocollo previsto al rientro dei giocatori nella bolla. Vi riproponiamo il suo tweet:

La NBA sembra aver adottato delle misure piuttosto blande in questa circostanza, limitando il numero di giorni di quarantena ad un massimo di 4 nel caso in cui l’atleta si sia allontanato per sottoporsi a delle procedure mediche approvate dalla lega. L’isolamento non sarà però necessariamente applicato in tutte le occasioni: la decisione verrà presa, a seconda dei casi, dai vertici dell’organizzazione, in base a criteri non meglio specificati. La distanza che i giocatori in quarantena dovranno mantenere dalle altre persone sarà di circa 8 metri.

La decisione della NBA è stata oggetto di moltissime critiche dato che, inizialmente, fonti autorevoli come lo stesso Charania parlavano di un minimo di 10 giorni d’isolamento per chiunque si fosse allontanato temporaneamente da Orlando. La paura dei fan è che una linea così permissiva possa rivelarsi un rischio per la salute di tutti gli inquilini dell’ESPN Wide World of Sports Complex, mandando così all’aria il protocollo di sicurezza della bolla.


Leggi anche: Risultati NBA, il recap della notte: dominio Bucks

Leggi anche

Loading...