Stephen Curry segna 56 punti: “Il 27 febbraio è un giorno speciale”
Come il 27 febbraio 2013: Curry segna 56 punti con 12/19 da tre punti e guida i Golden State Warriors al successo in casa degli Orlando Magic

Come dodici anni fa. Stephen Curry lascia il Kia Center di Orlando con 56 punti e la vittoria dei suoi Golden State Warriors per 121-116.
Il 27 febbraio deve essere un giorno speciale per Steph: nel 2013 segnava il suo primo cinquantello (54) facendo esaltare il Madison Squadre Garden con 13 triple, ma uscendo sconfitto contro i Knicks; gli Orlando Magic invece non riescono a fargli il dispetto e Curry finisce con 12/19 nel 16/25 complessivo dal campo.
L’impresa dei Warriors porta la sua firma. Nel terzo quarto, Steph gioca quasi in solitaria contro la difesa dei Magic e funziona: segna 6/8 da tre punti tagliando il vantaggi dei padroni di casa da 17 a 12 punti e lanciando la rimonta di GSW. Dai 3’38” dalla fine del terzo periodo, segna poi 25 punti che sono decisivi per la vittoria.
Credo di apprezzare questo giorno del calendario. Ho segnato la mia prima partita da 50 punti al Garden. Quindi devo cercare di incanalare l’energia del 27 febbraio ogni volta. Non so cosa sia, ma stasera è stato diverso, ma è bello avere una fiammata del genere e divertirsi con essa
Stephen Curry
Le 12 triple di Stephen Curry sono il massimo fatto registrare da qualsiasi giocatore in NBA in questa stagione regolare. Non si tratta solo dei tiri che entrano, ma della fluidità, dell’eleganza dei suoi movimenti e della naturalezza con cui si esprime sul parquet in una gara importante per i Warriors.
Siamo viziati da queste parti. Siamo abituati, ma vi assicuro che non stanca mai guardarlo giocare. Penso che i tifosi qui stasera, persino quelli dei Magic, sappiano di essere testimoni del più grande tiratore di sempre e di uno dei più grandi interpreti di questo sport
Steve Kerr
Vincendo, Golden State sale al settimo posto della Western Conference avvicinandosi sempre di più ai Los Angeles Clippers. Soltanto 0.5 gare di distanza tra la squadra di Curry e quella di James Harden, di nuovo uno contro l’altro alla caccia della qualificazione diretta ai Playoff.