Nikola Jokic merita la stessa attenzione di LeBron e Curry
Secondo Jay Williams, i broadcast americani non danno il giusto peso alle incredibili prestazioni di Nikola Jokic
Se LeBron James o Steph Curry avessero fatto 61 punti, i social sarebbero impazziti e i broadcast americani avrebbero parlato soltanto di loro. Perché non è successo per Nikola Jokic, che tra l’altro non si è fermato al sessantello ma ha dilagato con una tripla doppia da anche 10 rimbalzi e 10 assist?
Questa è la critica di Jay Williams, ex giocatore e analista di ESPN, che ha lanciato la riflessione da un post del suo account X dopo la performance leggendaria di Jokic nella sconfitta dei Nuggets contro i T’Wolves. I suoi caratteri hanno fatto il giro del web, diventato infatti virali.
Se LeBron o Steph avessero messo a segno 61 punti, 10 rimbalzi e 10 assist in una partita in questo periodo dell’anno, internet sarebbe stato inondato di notizie e ESPN ne avrebbe parlato per due giorni. Ma quando lo fa Jokic, sembra solo un’altra serata come le altre
Jay Williams
Williams continua così. Non si ferma alla critica, ma punta all’affermazione pesante: Nikola Jokic, che in tutti i modi sta rovinando una campagna da MVP a Shai Gilgeous-Alexander a colpi di prestazioni leggendarie, sarebbe già diventato il lungo più forte della storia NBA.
Perché? Perché non ha quel carisma visivo, non è appariscente né rumoroso. Eppure sta già superando leggende come Shaq, Hakeem e persino Kareem. Jokic non è soltanto il miglior giocatore al mondo, sta costruendo silenziosamente una delle legacy più grandi nella storia della NBA, mentre i media continuano a trattarlo come se fosse un’eccezione temporanea
Jay Williams
Si può dargli torto? È legittimo non essere d’accordo nel pensare che Jokic sia diventato il miglior lungo di tutti i tempi. Forse. Opinioni personali. Ma il 3 volte MVP ha sicuramente dimostrato di aver cambiato il gioco in maniera irreversibile, alla pari di quello che ha combinato Steph Curry poco meno di dieci anni fa e LeBron James ancora prima.