La sindrome dell’impostore dei Sacramento Kings

La tendenza all’autosabotaggio sembra essere una costante nella storia recente della franchigia dei Sacramento Kings

USA TODAY - Domantas Sabonis seduto in panchina nel pre-gara di un match di Regular Season dei Sacramento Kings

Ogni stagione sembra portare con sé nuove speranze, ma puntualmente i sogni di gloria dei Sacramento Kings si infrangono di fronte a decisioni discutibili e performance sotto le aspettative.

Quest’anno non fa eccezione, anzi, con una serie di mosse che hanno fatto storcere il naso a molti. Lo scambio che ha visto protagonista De’Aaron Fox, unito all’esonero del coach Mike Brown, ha di fatto annientato l’ultimo progetto degno di nota che la squadra aveva messo in piedi. A farne le spese è stato il roster, che ora include un giocatore come Zach LaVine, la cui presenza sembra essere un pesce fuor d’acqua, incapace di integrarsi con gli altri big della squadra.

L’attuale record, 36-40, seppur sufficiente per mantenerli in zona Play-In della Wester Conference, non rispecchia le aspettative di una tifoseria che si è sempre distinta per il suo calore e la sua esigente passione.

La difesa, un aspetto cruciale per ogni squadra che punta a fare strada, è stata particolarmente deludente. Con la terza peggior fase difensiva della lega, i Kings si sono trovati a dover fare i conti con una realtà ben lontana dalle loro ambizioni.

In mezzo a questo panorama desolante, l’unica speranza sembra arrivare dal rientro di Domantas Sabonis. Il lituano è chiamato a essere il punto di riferimento per la squadra, portando con sé ordine, playmaking e una solida protezione dell’area. Tuttavia, nonostante il numero 11 stia giocando singolarmente bene, la tendenza non è cambiata: le 7 sconfitte su 8 partite hanno lasciato i Kings sull’orlo del baratro, ad una sola distanza dai Suns 11esimi e fuori dalla zona Play-In.

Unito a ciò, il morale del gruppo è ai minimi storici, con un lassismo difensivo che ha reso la vita facile persino agli Wizards; senza invertire la china, la stagione dei Kings potrebbe esaurirsi presto, lasciando i tifosi ancora una volta con l’amaro in bocca e la sensazione che la sindrome dell’impostore continui a tormentare la franchigia californiana.

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