Doncic torna a Dallas: tra lacrime, applausi e una prestazione che fa male ai Mavs

La prima volta di Luka Doncic da avversario a Dallas, con la maglia dei Los Angeles Lakers, è stata un mix esplosivo di emozioni

Luka Doncic Mavs Lakers

Luka Doncic è tornato a Dallas, e lo ha fatto come solo lui sa fare: emozionando e dominando. Ma stavolta non indossava la maglia dei Mavericks, bensì quella dei Los Angeles Lakers. E per i tifosi texani è stato come vedere un vecchio amore brillare per qualcun altro.

L’accoglienza? Da brividi. All’annuncio del suo nome durante le presentazioni, il pubblico è esploso in un applauso lungo e sentito, mentre sul maxischermo scorrevano le immagini dei momenti più belli vissuti nei suoi sei anni e mezzo in maglia Mavs. Luka ha abbassato la testa, si è coperto il volto con un asciugamano, e ha provato a trattenere le lacrime.

Dopo quel video ho pensato… non c’è modo che io riesca a giocare questa partita. È stato un turbine di emozioni.

Luka Doncic

Ma ha giocato. E ha fatto esattamente ciò che lo aveva reso un idolo a Dallas: ha dominato. 37 punti, 8 rimbalzi, 6 assist e 4 palle recuperate. Una prestazione travolgente, proprio nel palazzetto che una volta chiamava casa.

Il club ha riservato un’accoglienza calorosa: una maglia commemorativa con la scritta “Hvala za vse”“Grazie di tutto” in sloveno – su ogni seggiolino, e in tribuna tanti volti familiari, da Nowitzki a Mark Cuban, ex proprietario, che per ironia indossava una maglia di Anthony Davis, parte centrale della trade che ha portato Doncic ai Lakers.

È stato un misto di felicità e rabbia. Ma è stato bello rivedere tanti volti familiari. Ho apprezzato molto la reazione dei tifosi

Luka Doncic

E ora, dopo il ritorno, è tempo di chiudere davvero con il passato? Doncic ha risposto con sincerità:

È una domanda difficile… parlare di chiusura è complicato, perché qui ho passato tanto tempo e ho vissuto momenti bellissimi. Però comincia a diventare più normale. Ora devo concentrarmi su altro

Luka Doncic

Per una notte, Dallas è tornata a essere sua. E i Mavs hanno sentito tutto il peso della sua assenza.

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