Il rendimento della panchina sarà decisivo per i Lakers

La netta superiorità della panchina dei Timberwolves ha deciso Gara 1, con un parziale di 43-13 che evidenzia le difficoltà strutturali dei Lakers

JJ Redick, coach dei Los Angeles Lakers, insieme a LeBron James nel match di Regular Season contro gli Atlanta Hawks

La sconfitta in Gara 1 contro i Minnesota Timberwolves ha messo in luce un aspetto che la regular season aveva solo parzialmente svelato: la differenza di profondità tra le due panchine.

Se ci si limitasse al confronto tra i quintetti titolari, i Lakers avrebbero avuto la meglio con un margine piuttosto netto. Ma è stato il contributo delle riserve a spostare drasticamente gli equilibri, con un eloquente 43-13 in favore dei Wolves.

Coach Finch ha saputo sfruttare appieno la qualità dei suoi uomini dalla panchina, a partire da Naz Reid – vero jolly offensivo – fino a un solido Donte DiVincenzo, sempre pronto a dare ritmo e punti quando chiamato in causa. Il modo in cui ha gestito i minuti dei suoi giocatori, alternando quintetti e rotazioni con intelligenza, ha messo in difficoltà i Lakers, costretti a inseguire non appena i titolari hanno tirato il fiato.

A complicare ulteriormente la situazione per la squadra di JJ Redick c’è un’altra criticità strutturale: la carenza di lunghi affidabili oltre al poco incisivo Jaxson Hayes. Un problema che i Timberwolves hanno colto al volo, ma non con la prevedibile fisicità di Gobert.

La sorpresa, infatti, è arrivata da quintetti più agili, dove Jaden McDaniels ha saputo approfittare degli spazi per attaccare il ferro con continuità. I suoi 25 punti hanno rappresentato un fattore determinante per indirizzare il primo atto della serie.

Una serie che, per quanto visto finora, promette equilibrio e intensità. Ma per i Lakers sarà fondamentale trovare risposte dalla second unit, perché senza un impatto più solido dalla panchina, le chance di ribaltare la serie si riducono drasticamente.

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